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scheda di Contardi, B., L'Indice 1996, n. 7
Nella storia dell'architettura, uno degli argomenti più specialistici è la ricostruzione delle vicende del "nuovo San Pietro" tra il 1503 e il 1546. È argomento difficile e assieme affascinante; affascinante perché il fitto dibattito che impegna allora la cultura architettonica più avanzata e la corte pontificia comporta scelte culturali, ideologiche, politiche, religiose; difficile perché la critica deve incastrare, come in un gioco di pazienza, la fitta serie di documenti scritti e di immagini. Negli ultimi venti anni ne hanno trattato soprattutto alcuni studiosi di lingua tedesca, attivi presso la Biblioteca Hertziana. Utilissima e meritevole è dunque l'iniziativa di raccogliere in volume e tradurre per i lettori italiani alcuni degli articoli più significativi sull'argomento. Ben fondata la scelta, anche se di Metternich si sarebbe forse potuto tradurre qualcosa di più rilevante dell'articolo apparso nel 1956, e di Frommel si sarebbe potuto inserire l'articolo del catalogo "Raffaello architetto". Comprensibilmente, lo avranno impedito ragioni di spazio; meno comprensibili invece sono altre scelte editoriali: è proprio necessario riprodurre otto volte la medaglia di fondazione, e sette il foglio Uffizi A1? Forse lo voleva la fedeltà all'apparato illustrativo originale; ma a tanta acribia critica non corrisponde la fedeltà testuale, poiché alcuni autori hanno rivisto, con l'ottica odierna, gli articoli più vecchi, e talvolta con esiti sorprendenti: nell'articolo di Frommel del 1977, ad esempio, la ricostruzione della tomba di Giulio II è sostituita da un'altra, tratta dal catalogo della mostra veneziana del 1994. L'operazione, in sé, non è scorretta, poiché una nota invero molto modesta avverte il lettore che l'autore ha eliminato "gli errori più grossolani" degli articoli del 1976 e del 1977; ma rimane allora il dubbio se non sarebbe stata più utile al lettore un'aggiornata introduzione del curatore.
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