Sakuran

Dopo il già da me apprezzato "In Clothes Called Fat", questo è la seconda opera di Moyoco Anno che mi accingevo a leggere; e se già la prima mi era tutto sommato piaciuta, con questa sono rimasto davvero colpito. Il tratto ed il disegno di "Sakuran", in particolare, sono stati gli elementi che, di primo acchito, mi hanno colpito maggiormente: le vignette che ritraggono i personaggi femminili sono davvero da pelle d'oca per quanto folgoranti, a mio avviso. La trama, in sé, è 'semplice' e lineare, ma si lascia leggere con incessante curiosità e voglia di scoprire la vicenda della protagonista: introdotta suo malgrado nel mondo della prostituzione fin dall'infanzia, la sua è una vera e propria «struggle for life», in cui il "suo inferno" deve essere il "paradiso di altri", per citare la descrizione presente in terza di copertina. Come scritto anche in altre recensioni, la sostituzione con uno scialbo bianco e nero retinato in sostituzione delle pagine originariamente a colori – poste all'inizio di alcuni capitoli –, non è esattamente il massimo, ma è una mancanza su cui mi sento di poter soprassedere, visto che la potenza visiva dell'opera sta sopratutto – a mio parere – nel bianco e nero 'assoluti' che caratterizzano questo manga. Servizio di spedizione ottimo: prodotto arrivato nei tempi previsti e perfettamente integro.

Finalmente arriva in Italia, con un notevole e ingiustificato ritardo, un grandissimo capolavoro del manga d'autore, già edito da più di un decennio in Francia e negli Stati Uniti. Moyoco Anno, moglie del più noto Hideaki Anno, creatore di Evangelion, partorisce il suo più grande capolavoro con Sakuran, ambientando la storia nel vecchio Giappone delle stampe ukiyo-e, in cui vivono Oiran, Geishe e cortigiane. Seconda opera della "trilogia delle prostitute" iniziata a fine anni novanta con Buffalo Girls (edito da Goen-RW), Sakuran è un dettagliato affresco storico che narra le vicissitudini di una giovane che si ritrova catapultata a suo malincuore in una casa di cortigiane, governata da spietate regole e una clientela di brutti ceffi. Eppure, c'è da dire che a livello editoriale si poteva fare molto di più per questo prezzo. Le pagine a colori sono state tutte rimosse (a differenza delle varie edizioni estere) per far spazio a un bianco e nero pixellato decisamente brutto da guardare.