Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Saffo - Alphonse Daudet - copertina
Saffo - Alphonse Daudet - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 1 lista dei desideri
Saffo
Disponibilità immediata
15,95 €
15,95 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Ilsognalibro
15,95 € + 4,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Ilsognalibro
15,95 € + 4,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Saffo - Alphonse Daudet - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Dettagli

E/O
1993
Tascabile
176 p.
9788876411809

Voce della critica


recensione di Castoldi, A., L'Indice 1994, n. 6

Vi sono autori difficilmente collocabili in una geografia letteraria perché spaziano su regioni immense (è il caso di Hugo, ma anche di Flaubert o di Zola) e altri che all'opposto si trovano spersi in ogni territorio, ogni ambito pare loro inadeguato perché troppo vasto o impegnativo. È questo il caso di Alphonse Daudet regolarmente domiciliato presso i naturalisti ma che non si è mai riconosciuto, come di prammatica, in questa collocazione: "Per quel che mi riguarda non sono naturalista, non ho mai scritto una sola volta questa parola".
Questa posizione liminare di Daudet gli vale, grazie anche al suo temperamento vivace e cordiale, le generiche simpatie del gruppo, a parte il disprezzo di Jean Moréas: "Quello è al di sotto di tutto...". Ciò che si ammira particolarmente in lui è la sensibilità letteraria, l'abilità descrittiva, il tono elegiaco di certi racconti, la finezza dei ritratti psicologici, mentre ciò che gli viene rimproverato è la vena un po' troppo "femminile", la scarsa originalità che ne farebbe un imitatore; al riguardo il più severo ed esplicito è Mirbeau, il quale deplora "il suo ingegno da saccheggiatore guascone, che se ne va rapinando un po' dappertutto, a destra e a manca, da Zola a Goncourt, a Dickens, ai poeti provenzali". Anche gli amici del gruppo naturalista vivono un rapporto contraddittorio con il "ragazzo" Daudet. Zola, che alla morte dell'amico dichiarerà: "Daudet è stato ciò che v'è di più raro, di più incantevole nella letteratura", aveva visto in precedenza in lui "il bohème vizioso, il repubblicano del momento, un temperamento da cattolico meridionale...". Edmond de Goncourt, in particolare, manifesta un rapporto contraddittorio nei suoi confronti, che però riassume bene quello generale, improntato sostanzialmente all'ipocrisia. "Il caro Daudet è troppo coccolato. Tutta la stampa intona elogi per "Saffo", ne vende 100.000 copie, il suo libro uccide tutti gli altri ed il mio in particolare, - e per di più basta qualche scalfittura per renderlo scontento, irritato, amaro". Quasi non bastasse il successo seguente è anche più strepitoso e Edmond ha un attacco di bile: si tratta, a suo dire, di "una specie di Tartarino in Svizzera, una trovata che gli viene pagata 275.000 franchi! Avete sentito bene mani di Gautier, Flaubert, Murger, ecc. voi pagati da Lévy 400 franchi a volume". Persino Daudet questa volta è sconcertato e un po' se ne vergogna, ma Edmond rincara la dose: "la somma è tale che scusa davvero un po' di commercio nell'esistenza letteraria. E poi voi non siete solo a questo mondo come me... Che diamine! avete dei figli".
Ciò che lo rende sopportabile agli "amici" nonostante il successo è la consapevolezza che di fatto questo bonheur è solo apparente: Edmond, in particolare, studia ogni giorno il volto dell'amico per scoprirne la progressiva decadenza fisica, ciò che gli sembra ristabilire una sorta di equilibrio rassicurante: "Daudet con i lineamenti tirati, i suoi bei capelli morbosamente stirati, l'occhio spento... è un uomo che ha paura di cose misteriose, torbide e dolorose che si agitano nelle profondità del suo essere". In realtà Daudet è ammalato, avendo contratto la sifilide fin da giovane, e lo confessa finalmente a Edmond: "Il povero caro ragazzo mi dice questo con il corpo percorso ad ogni istante da dolori..." Le sue infelici condizioni fisiche lo rendono accettabile: "Trovo oggi Daudet completamente depresso, infelice... Ironia di questo mondo, il povero ragazzo ha ora uno dei più straordinari successi che un letterato possa avere, e non può goderne". Daudet diverrà infatti ben presto consapevole, con l'aggravarsi della malattia, d'essere destinato a una morte atroce sulla scia di una drammatica sequenza di intellettuali malati di sifilide: Baudelaire, Jules de Goncourt, Maupassant... e ne fornirà alla fine del percorso una testimonianza di straordinaria intensità in "La doulou", (Lubrina, 1992).
"Homo duplex", dunque, come egli stesso si definiva, ma non solo per quanto concerne il versante biografico, bensì relativamente alla scrittura stessa, in cui l'apparente felicità/facilità occulta un impegno accanito: lavora anche diciassette ore al giorno, e quando licenzia un romanzo è letteralmente sfinito. Chi ha perfettamente colto questo aspetto è, e non ce ne stupiremo, Marcel Proust, il quale scrive: "Quegli stessi che parvero ai contemporanei come i più 'romantici' non leggevano che i classici... Alphonse Daudet, il meno 'libresco' degli scrittori, la cui opera tutta modernità e vita sembra abbia ripudiato ogni eredità classica, commentava senza posa Pascal, Montaigne, Tacito". Non è certo un caso che anche Zola concordi con la definizione di Daudet quale interprete della modernità: "Oggi è uno dei rari scrittori capaci di scrivere un romanzo in cui scorra il grande soffio della vita moderna".
Troviamo la migliore esemplificazione di questa scrittura della modernità in un romanzo recentemente riproposto da Cristina Rognoni, per le edizioni e/o: "Saffo". Il romanzo, che adotta un titolo allettante secondo la moda decadente (si pensi a "Monsieur Vénus" di Rachilde, o a "Méphistophéla" di Catulle Mendès) ebbe, come testimonia Edmond de Goncourt, un grande successo, e fu unanimemente ritenuto il suo esito migliore: "La "Saffo" di Daudet è il libro più completo, più umano che egli abbia fatto. Il suo talento fino ad allora un po' femmineo, diventa in questo romanzo un talento maschile".
La vicenda si svolge nella Parigi di fine secolo, polo di tutte le ambizioni esattamente come lo era stata per gli eroi balzachiani, e se è ormai scomparsa la mansarda dell'artista, come luogo deputato ad accogliere gli esordi dell'ascesa sociale, restano le umili origini dei protagonisti, la loro esistenza ai margini della società, a contatto con l'ambiente artistico. Una festa propizia l'incontro fra due giovani: Jean Gaussin, come Daudet proveniente dal Midi e giunto nella capitale per sostenere un esame d'ammissione agli uffici consolari, e Fanny Legrand, bellissima modella nota nel suo ambiente con il nome di Sapho. Il soprannome dovrebbe alludere a una qualche connotazione perversa, o alla tipologia della "femme fatale", in realtà Fanny si rivela essere un personaggio quanto mai tenero e possessivo in grado di imprigionare Jean in una gabbia di affetti via via sempre più` costrittiva, che si definisce innanzitutto nell'acquisizione di uno spazio-prigione, un appartamento: "La trappola. Ci cascano tutti, i migliori, i più onesti, per quell'istinto di proprietà, quel gusto per l'home che l'educazione in famiglia e il tepore del focolare ha instillato loro". Cosi commenta Daudet, ripensando forse alla sua giovanile esperienza con Marie Rieu, nei suoi primi anni parigini. Il romanzo vive allora sulla "fatalità" di questa passione in cui si riassume tutta la personalità di Saffo, passione assoluta che sembra poter vivere di natura propria, indipendentemente dalla risposta dell'oggetto amato: "... restare fino alla morte il tuo cane che ti ama, che puoi picchiare, e che ti manda un'appassionata carezza...", così scrive Saffo a un Jean sempre più distratto, ma anche sempre meno in grado di opporsi a una devozione così totale da essere assolutamente ricattatoria.
La caparbia passione di Fanny finisce infatti con l'avere la meglio su Jean, il quale ha un giorno la rivelazione quasi improvvisa del proprio amore, vissuto come un profondo disagio: "Amava. C'è nelle parole che usiamo normalmente una molla nascosta che d'improvviso le apre fino in fondo, ce le spiega nella loro intimità eccezionale; poi la parola si ripiega, riprende la sua forma banale e rotola insignificante, consumata dall'abitudine e dagli automatismi. L'amore è una di queste parole". Ma il prezzo dell'iniziazione alla passione è, in questa sorprendente costruzione narrativa, la rivolta di Saffo, che ora è in grado di rifiutare a sua volta l'amore di Jean con una dignità estrema che si nega a ogni sentimentalismo. E in effetti Saffo assurge proprio nelle pagine finali del romanzo al ruolo di reale protagonista, rompendo con tutta una lunga tradizione che voleva l'eroina sacrificata alla crescita del personaggio maschile, e disegnando un "tipo" di straordinaria novità nel panorama misogino degli "idoli di perversità" fin de siècle.

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Alphonse Daudet

(Nîmes 1840 - Parigi 1897) romanziere e commediografo francese. Provenzale, evocò con nostalgica malinconia la terra natale in opere assai note come Storia di un fanciullo (Le petit chose, 1868) in cui racconta, ora fedelmente ora in modo romanzato, la propria infanzia e fanciullezza; le Lettere dal mio mulino (Lettres de mon moulin, 1869), idealmente rivolte ai parigini per far loro conoscere e apprezzare il Mezzogiorno; L’Arlesiana (L’Arlésienne, 1872), dramma rusticano ambientato nella Camargue, musicato da G. Bizet. Il pubblico di Parigi accordò tuttavia il suo pieno consenso a D. solo quando egli mitigò la sua immagine di autore regionalista, pubblicando una serie di romanzi d’ambiente che mettono in scena con realismo poetico i protagonisti della vita moderna, come: Fromont il giovane...

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore