Safari artico

Ricevuto a Natale come regalo, non era un libro che mi sarei normalmente comprata ma è stato un regalo azzeccatissimo. Un po' per il mio amore per i romanzi ambientati nel grande Nord, un po' per la piacevolezza di scrittura. Un testo scorrevole di un tempo di pionieri. Divertente ed evocativo

Ho cercato di esorcizzare l'estate calda comprando un libro ambientato in Groenlandia e l'ho vissuta attraverso gli occhi di Anton, diciannovenne danese che vi si trasferisce con l'intenzione di diventare cacciatore. Tra umorismo sottile ed aneddoti, esperirà buio perpetuo, solitudine, desiderio per un eterno femminino che non si concretizza mai, isolamento forzato e sprazzi di civiltà portata ciclicamente dall'attracco della Veslemari. Non conoscevo Riel, ma ne ho apprezzato lo humour e la ricerca del sè tra ghiacci desolati. Lo scrittore ha davvero vissuto per sedici anni in Groenlandia e credo che questo estratto sia emblematico: "per chi vive tutta la vita dietro le sbarre protettive della società, il solo pensiero di vivere in Artide fa accapponare la pelle. [...] ma per chi il deserto ce l'ha nel sangue è un'altra cosa. [...] raramente la solitudine è più grande di quanto si possa sopportare e più spesso l'isolamento dà una straordinaria sensazione di libertà". Io ve lo consiglio, poi se volete continuare a morire di caldo... Fatti vostri.