La sabbia brucia. Le ultime indagini di Gori Misticò

il secondo libro di Gori Misticò è ancora più bello del primo, e non sempre succede. Diverse storie si intrecciano e i nostri eroi, Gori e Costantino, riescono a venirne a capo. Il finale è amaro, ma abbiamo ancora una possibilità, il terzo romanzo di Gori Misticò.

Una bella scoperta di lettura, sia per il personaggio del carabiniere Gori Misticò, sia per la trama noir. Anzi, per le trame che si intrecciano fino alla risoluzione finale. Consigliato.

Il maresciallo dei carabinieri Gori Misticò, sospinto dai capricci e dalle disavventure della vita, ritorna in Calabria sua terra d’origine. Questo secondo romanzo di Fausto Vitaliano con Misticò protagonista è, come il precedente “La mezzaluna di sabbia”, avvincente e appassionante: vince le resistenze razionali del lettore conducendolo con decisione nel mondo reale della finzione letteraria, e il pathos della storia commuove ed emoziona. La lingua di “La sabbia brucia” ha molteplici splendori e ulteriori ricchezze lussureggianti, nel percorrere registri diversi diffusi nel tessuto di un salubre umorismo straniante. Il mondo di Gori Misticò (il nostro mondo?) ci appare spesso come governato dai meccanismi di un immenso gioco assurdo e paradossale. Ma i bagliori di un umore poetico espresso con velato pudore illuminano la malinconia e la tenerezza che si posano sulle vicende narrate. Giunge a noi allora una dolce melodia, la musica che dà vita all’intero romanzo: “Alle tre del pomeriggio la luce di fine estate filtrava dall’apertura verticale che divideva le tende della stanza. Bastava scostarle e si rimaneva incantati dal blu e dall’ocra, dal movimento del vento, dall’orizzonte mobile che delimita il mare visibile.”