Rovesciare le istituzioni. Un «messaggio» o una «sfida»?

Per Eric Fromm, nella prefazione al libro, questi scritti di Illich sono pervasi "da un radicalismo umanitario che interroga ogni idea ed ogni istituzione su di un punto essenziale, quello cioè di sapere se essa aiuti oppure ostacoli la capacità dell'uomo di raggiungere una maggiore pienezza di vita e una maggiore felicità". E ancora: "L'autore è un uomo di raro coraggio, di grande vitalità, di straordinaria erudizione... Ogni suo convincimento è basato su un profondo interesse per la crescita dell'uomo intesa in ogni senso, fisico, spirituale e intellettuale". Illich non risparmia critiche all'attuale società, scuola e religione. Come cattolico, di formazione teologica, fu sottoposto ad una specie di processo da parte del Sant'Uffizio, per le sue posizioni innovatrici in qualità di Rettore dell'Università cattolica di Portorico. Illich propone "un'alternativa agli ospedali ed agli specialisti che fanno sopravvivere il malato senza guarirlo, alle scuole e al loro processo di imbottimento che rifiutano l'educazione a quanti non hanno l'età giusta, a quanti non frequentano un corso regolare, a quanti non hanno scaldato la seggiola per un sufficiente numero di ore in una classe, a quanti non vogliono pagare la loro istruzione con la sottomissione alla disciplina ed alla tutela, alla selezione ed alla qualificazione fatta solo di un diploma, o addirittura, con l'indottrinamento all'osservanza dei valori dell' élite dominante". Per Illich la Chiesa deve ritornare a parlare a coloro che sono socialmente emarginati, che pur essendo una maggioranza, non hanno nessun agente che parla per loro. Questo lo sta facendo il caro Papa Francesco. Illich rimane tuttora una voce fuori dal coro e la lettura di questo libro fa tirare un sospiro di libertà