Rosalind Franklin. Ho fotografato il DNA

Medico cardiologa, Paola Cadelli rende omaggio alla figura di Rosalind Franklin, facendone raccontare la biografia a un personaggio immaginario. Isabelle Garcia è una giovane giornalista che vuole scrivere un articolo sulla famosa scienziata. Alla ricerca della verità, si reca in Bretagna, nel 1962, in seguito all'assegnazione del premio Nobel a Watson, Crick e Wilkins, per la scoperta della struttura del DNA, avendo il sospetto che non si sia trattato di un'assegnazione corretta. Il suo obiettivo è quello di incontrare Juliette Gellmann, amica di Rosalind Franklin e nota ritrattista, autrice di una delle più celberi fotografie della scienziata. La storia della "bisbetica e noiosa Rosy" (come veniva apostrofata da Watson) è raccontata con passione, mentre attraversiamo, sulle ali del racconto, la seconda guerra mondiale e il dopoguerra. Quando le due amiche sono lontane, visto che Juliette vive in Francia, i vuoti del racconto vengono riempiti dalla loro corrispondenza. La storia di Rosalind Franklin è così coinvolgente che Isabel non può confinarla in un articolo ed è così che, un anno dopo, prenderà vita un romanzo ispirato alla sua vita. E così, nella realtà, Paola Cadelli ha dato voce alla scienziata che ha il merito di aver fotografato il DNA, un merito che non le è stato riconosciuto nemmeno da coloro che, al netto dell'invidia e della gelosia, erano consapevoli del suo ruolo. Un libro per tutti, per scoprire la determinazione e la caparbietà di una donna che ha messo la ricerca davanti a tutto, anche alle sue ambizioni personali.