Romanticismo e modernità. Atti del Convegno (Torino, 25-27 maggio 1995)

scheda di Tortolone, G.M., L'Indice 1997, n.10

Le nozioni, o meglio i mondi, che si configurano sotto i nomi di romantico e moderno sono in qualche modo lo sfondo obbligato del nostro pensiero. In un circolo indissolubile, l'uno determina la comprensione dell'altro. In ciò l'attualità del romanticismo, che si colloca al di qua e al di là della modernità stessa, configurandosi quale elemento ermeneutico indispensabile anche alla nostra epoca. Queste le tesi emergenti dal volume che raccoglie gli atti del convegno internazionale sul tema, svoltosi a Torino nel 1995. Poteva essere uno scritto d'occasione, con la dissimmetria che spesso è inevitabile in questo genere di pubblicazioni. Invece si ha qui una scelta interessante e omogenea di tematiche del tutto coerenti, che danno al lettore un quadro d'insieme apprezzabile e completo. Il testo inizia con l'analisi del passaggio dall'estetica alla filosofia della storia, dal conflitto con l'Illuminismo sulla temporalità e la storicità (Behler) alla filosofia della storia vera e propria (Pöggeler); per poi spaziare sui grandi temi del mito (Givone) e della verità (Frank); nel confronto con la filosofia della religione (Timm), l'estetica (Carchia), la letteratura (Bohmer). Il problema della scienza, nel suo confronto con l'orizzonte filosofico, è affrontato in modo complessivo nel bellissimo saggio di Moiso su "Naturphilosophie e i paradossi dell'infinito", testo che di per sé potrebbe configurarsi come un volumetto a sé stante.