Roma alla conquista del mondo

Nella serie dedicata ai legionari Macrone e Catone Scarrow e' riuscito a costruire trame appassionanti sapendo dosare bene i soliti elementi di un buon romanzo storico: ambientazione, azione, personaggi. Un unico appunto, per cui lo ritengo inferiore ad altri scrittori dello stesso genere come B.Cornwell, Iggulden o Guido Cervo, e' il modo di comportarsi dei protagonisti e i loro dialoghi che sembrano molto piu' consoni a marines americani della II guerra mondiale che non a legionari del 40 D.C.

E' il primo libro di Scarrow che leggo e senz'altro il giudizio è positivo, l'autore dimostra di conoscere bene la storia e di saperla raccontare amalgamando in modo accorto personaggi storici ai protagonisti da lui creati, Macrone e Catone. Ben descritti e trasmessi al lettore anche tutti gli intrighi e sotterfugi politici che hanno caratterizzato la storia romana, fornendo bene l'idea che molto spesso è necessario andare oltre le apparenze per comprendere tutto ciò che sta dietro ai fatti rappresentati. Le descrizioni degli eventi bellici sono particolareggiate e permettono di comprendere le strategie e le tecniche di combattimento messe in atto. In generale ho riscontrato forse una capacità di coinvolgimento emotivo del lettore un pò inferiore rispetto ad un altro autore di romanzi sulla storia romana, Ben Kane, che pure ho letto di recente. Ben evidenziata, anche con passaggi grotteschi, l'assoluta incapacità e mancanza di qualsiasi carisma da parte dell'imperatore Claudio, malgrado il quale l'esercito romano, per quanto a fatica, riesce ad ottenere significative vittorie. Alcuni personaggi presenti nel racconto sono un pò controversi, nel senso che assommano caratteristiche positive e negative al contempo, e questo rende più realistico l'insieme, evitando la suddivisione idealista tra solo buoni e solo cattivi. Trattandosi di un romanzo storico mi sento di fare un appunto, non so se al testo originale o alla traduzione, per la terminologia utilizzata in qualche circostanza, secondo me un pò troppo lontana dal contesto storico nel quale sono ambientate le vicende (si parla di "plastico" per descrivere la rappresentazione della strategia di battaglia, un personaggio ad un certo punto dice "non mi rompere le scatole", mentre frequentemente viene utilizzata una imprecazione, oggi molto di moda, ma che, anche se l'intento è quello di rendere l'idea, mi pare un pò anacronistica). Comunque libro senz'altro consigliabile agli appassionati di Roma e della sua storia.

Pochi libri sono riusciti ad appassionarmi come questo. Crudo, spietato, realistico. l'autore ha una capacità sublime nell'immedesimarti nella scena e nel descrivere la vita e le regole di un tempo che non ci appartiene da millenni. I personaggi sono caratterizzati benissimo tanto che non ci sono mezze misure: o li odi o li ami. alcuni romanzi centrali della serie non sono stati tradotti, speriamo che la N.C. provveda a questa lacuna.