La rivoluzione industriale

È questa la prima traduzione italiana di uno dei grandi classici sulla rivoluzione industriale. Nella sterminata bibliografia sul tema, le Lectures on The Industrial Revolution (testo di alcune conferenze di Toynbee pubblicate postume, sulla base degli appunti, nel 1884) occupano un posto di primissimo piano. Furono infatti proprio le Lectures a consacrare in sede storiografica il termine rivoluzione industriale, già ampiamente diffuso dai primi decenni del secolo in Inghilterra e nel resto d'Europa. Attento a cogliere le interrelazioni tra i diversi fattori - demografici, tecnologici, organizzativi - che avevano trasformato l'agricoltura, l'industria e il commercio, Toynbee individua la vera essenza della rivoluzione industriale nella sostituzione della concorrenza alle norme medievali che in precedenza avevano regolamentato la produzione e la distribuzione della ricchezza. La ricostruzione storica si sovrappone, capitolo dopo capitolo, all'analisi critica delle teorie di Smith, Ricardo, Malthus e Mill, con l'intento di reinserire nella storia le categorie astratte e deduttive dell'economia politica classica e, nel contempo, di servirsi di queste per selezionare, ordinare e spiegare i fatti storici. Un intento che non ha soltanto ragioni strettamente storiografiche: le Lectures costituiscono infatti soprattutto una documentata denuncia dei drammatici effetti sociali dell'industrializzazione inglese e uno straordinario atto di accusa al radicalismo liberista e all'integralismo del laissez-faire , contro il quale Toynbee invocò, nella migliore tradizione del riformismo inglese di fine Ottocento e inizio Novecento, politiche sociali all'altezza dei tempi nuovi. In questo senso, era a partire da una piena consapevolezza storica e dai concetti di una teoria economica sottratta al fascino del formalismo astorico che Toynbee si riprometteva di fondare un riformismo liberale.
Alessio Gagliardi