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Recensioni La rivincita di Capablanca

La rivincita di Capablanca di Fabio Stassi
Recensioni: 4/5
José Raúl Capablanca imparò gli scacchi osservando il padre giocare. Bambino prodigio per le strade dell’Avana, a soli ventitré anni, nel 1921, era già campione del mondo. Si sposò una volta, poi una seconda: con una principessa russa, come nelle favole. Viaggiò, fu amato dalla gente, invidiato da Stalin. Finché non perse il titolo per troppa leggerezza e per mano di un ex amico, Aleksandr Aljechin, il suo esatto opposto: feroce, ossessionato, opportunista, tanto da approdare alla corte dei gerarchi nazisti e al Portogallo di Salazar e da non concedergli mai più il match di ritorno.In 64 capitoli, come le case di una scacchiera, attraverso quella particolare forma di conoscenza che è il romanzo, questo libro è la storia del loro ostinato duello. L’offesa di una seconda occasione sempre rinviata, come spesso è la vita. Ma anche la trovata di un’ultima mossa, lo spettacolare colpo d’ala di un uomo, precipitato come un ragno in una vasca, per ribaltare ogni angheria e ogni violenza.Fabio Stassi riesce così, in un crescendo avvincente quanto un giallo, a gettare una luce universale sulla condizione umana, esposta all’ingiustizia, e a rovesciare, anche narrativamente, l’archetipo di tutti i racconti, la vendetta – che sempre ha a che fare con la morte – in un’occasione di nascita e di rinascita, la rivincita, riportando ancora per una volta la partita dal lato della vita. )
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