Riviera

Fin dalle prime pagine veniamo trasportati in una Milano unica, sospesa, d'altri tempi, anche se contemporanea, quella della periferia nord-est di Milano, della "Riviera". I personaggi che si muovono in questa realtà sono totalmente dipendenti da essa. Lo stesso potremmo dire della casa dove vive la protagonista e i suoi ascendenti e discendenti. Seguiamo il mutare d'epoca, il passaggio delle stagioni, il cambio d'età dei protagonisti e il loro avvicendamento nella villa. C'è unità di ritmo tra personaggi, ambiente e filosofia che li muove. I riferimemti principali sono, oltre alla protagonista, le altre donne del romanzo. Gli uomini invece sembrano faticare non poco per stare loro vicino. Ma una volta entrati nelle loro orbite non se nexallotanano più. Lo stile dell'autore aderisce alle emozioni dei personaggi nei diversi momenti della vita e svela lentamente il "fil rouge" che li lega. Ci affascina in ogni pagina e ci regala momenti di leggerezza, grazia e felicità. L'affrontare "senza paura" la vita, il vivere con naturalezza dei personaggi ci coinvolge. Ci auguriamo che l'autore ci regali altre pagine di questa 'leggerezza"

Sin dall’incipit del romanzo “Riviera”, l’autore Valentino Ronchi colpisce a fondo per la grazia rara e la chiarezza con cui tratteggia una storia di vita semplice, rendendola straordinaria, a tratti sublime. Accostarsi a questo autore per la prima volta è stato un viaggio intenso e, allo stesso tempo, rasserenante per il sollievo rappresentato dal suo modo di scrivere, compiuto. Non vi sono sbavature, imprecisioni, cadute di livello o di registro stilistico. Tutto è curato, raffinato, pesato. La penna di Ronchi è corposa, limpida, esperta, non cede mai il passo alla banale volgarità men che mai alla noia. Le parole scorrono ( a tratti ricordando Valerie Perrin) sicure sull'impalcatura di una storia che non ti aspetti, nel quadro suadente della placida "Riviera". Parole, quelle di Ronchi, che diventano musica, come note su uno spartito, libere di esprimere la loro essenza poetica. Se il romanzo “Riviera” fosse un componimento musicale sarebbe un notturno in do diesis minore di Chopin. Ronchi infatti è un poeta, prestato alla prosa e direi un eccellente poeta che ha saputo trasfondere nel testo la sua formazione classica riversandola e suddividendola abilmente su un universo “atipico” di personaggi che ha reso reali, credibili, coerenti. Ronchi stesso è autore atipico nel senso di “perbene”, come perbene sono le emozioni che lo muovono. Ronchi racconta la vita in “Riviera”, lieta, lieve, a tratti malinconica, mai forzata né austera, riuscendo a creare, mentre racconta, un ritmo fatto di parole e frasi e descrizioni mai fuori posto. La vita che ci mostra scorre dentro sé stessa, si compone e si scompone, senza davvero farlo, anno dopo anno, sui volti di Rosanna e suo marito, dei nonni Gorlich, della zia Laura e soprattutto di Marianna Delfini “una ragazza di una meravigliosa bellezza imperfetta”. La bellezza di Marianna è classica, lineare, indiscussa, eterea di dantesca ispirazione. Consiglio a tutti di leggerlo

La straordinarietà di una vita ordinaria è l’idea protagonista di questo romanzo, lieve, intimo eppure audace al tempo stesso. Una scrittura incantevole, che sottrae musicalità e atmosfere alla poesia. Una prosa soffusa, come la luce di una candela, che tuttavia acceca il lettore, imbrigliato dalla bramosia di vedersi rivelare un segreto o un cruccio dei personaggi.