Ritratto dell'artista da vecchio. Conversazioni con Alberto Moravia

Ho amato questo libriccino. Un racconto intimo, genuino, personale su uno dei più grandi scrittori italiani del novecento. E il tutto attraverso ricordi, conversazioni, interviste. Una biografia insolita , originale e davvero straordinaria.

Un libro che ci trasporta in una dimensione profonda e umana di Moravia, ma con la leggerezza di una conversazione tra amici.

Probabilmente la migliore biografia di Alberto Moravia fino ad ora scritta. Renzo Paris, amico di Moravia prima di esserne il biografo, costruisce una sorta di romanzo-saggio utilizzando i materiali più disparati: carte d’archivio, lettere, conversazioni con amici e conoscenti dello scrittore e, naturalmente, ricordi personali. Ne esce un ritratto complesso – come complesso era il personaggio – che attraversa buona parte del secolo e ne vive i momenti cruciali: la guerra mondiale, la resistenza, la guerra fredda, il ’68, i movimenti. Moravia è stato non solo uno scrittore ma un testimone del suo tempo, un intellettuale impegnato, un uomo che non si è mai negato al dibattito culturale, ma in una qual maniera, ne è sempre stato un po’ ai margini, neghittoso, “controvoglia”, come recita il titolo. Non potevano avere un posto marginale le donne, non solo le tre (Elsa Morante, Dacia Maraini, Carmen Llera) con le quali ha condiviso spezzoni importanti della vita e della vicenda artistica, ma tutte quelle altre che, numerose, ha affascinato e da cui si è fatto affascinare e che spesso hanno lasciato le loro tracce nei suoi romanzi. Non sono trascurati i rapporti con la politica, quelli controversi con il fascismo e, alla fine della guerra, con il comunismo, una sorta di odio-amore pesantemente condizionato dalla sua repulsione per lo stalinismo. E poi gli amici che gli sono stati vicini per tanti anni e compagni in tanti viaggi nei luoghi più disparati del mondo.