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Il film è una grande metafora cristologica. Ma il Cristo di Zvyagintsev è un Cristo trinitario, un Cristo icona del Padre. Un padre "sconosciuto" che torna misteriosamente nella vita della sua famiglia e che il regista ci racconta con efficacia dal punto di vista dei due figli: misterioso, autoritario e imprevedibile;capace di mostrare benevolenza verso un ladruncolo e di abbandonare per strada il proprio figlio. Un padre che segue un percorso educativo duro ma pronto a sacrificare la propria vita per salvare il proprio figlio, incapace ancora di accogliere la presenza di un padre troppo diverso. Troppo incomprensibile. Un dio-padre che con le azioni,più che con le parole, cerca di avvicinare i propri figli alla scoperta di una verità troppo impegnativa per essere svelata e capita subito. C'è tutta l'umanità sofferente nelle domande eterne e strazianti del figlio più piccolo: dove sei stato? perchè sei tornato? chi sei veramente? Un grande film che usa magistralmente il linguaggio proprio del cinema, che è sempre più raro,per sondare il mistero dei rapporti più intimi tra l'uomo e la divinità. La chiave, che apre la porta alla conprensione di tutto il film, erompe in tutta la sua forza e bellezza nella spendita citazione del Cristo del Mantegna all'inizio del film. Da non perdere. Un "ritorno" al grande cinema europeo.
Bellissimo. Un film scarno, duro, lento ed ermetico nella miglior tradizione russa e tuttavia semplice. Un padre torna a casa dopo dieci anni di assenza e riparte subito, portando con se i suoi due figli di 18 e 13 anni.Giunto su di un'isola deserta (dove recupera da solo una misteriosa cassetta)il padre muore a causa di un banale incidente per colpa del figlio minore. Durante il viaggio di ritorno, i figli ne perdono in mare il cadavere. Il grido di dolore è del figlio più piccolo che, fino a quel momento, non sembrava essersi affezionato al padre. Paesaggi bellissimi, immensi, deserti e selvaggi fanno da contraltare ad interni poveri e disadorni. Stupenda la colonna sonora. Eccezionali gli attori.
Un film emotivamente molto coinvolgente, che conquista per l'intesità espressa dai protagonisti nell'interpretare un'intricata vicenda familiare. Difficile descriverlo dunque, consiglio vivamente la sua visione.
Recensioni
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