Ritorno a Reims

Libro che analizza la giovinezza e la crescita dell’autore in un ambiente operaio, con tutte le difficoltà che ciò comporta. L’emancipazione da queste realtà non è mai facile, Didier sembra avercela fatta, ma il ritorno nella sua cittadina fa riaffiorare in lui vecchi ricordi e la consapevolezza che forse quello che ha fatto finora ovvero rinnegare il passato, non è stata la scelta migliore.

Storia personale di formazione, ma anche saggio sociologico e politico. Il ritorno nella propria casa e nell'ambiente della giovinezza in occasione della morte del padre - periferie, case popolari, famiglia operaia chiusa ostinatamente nel proprio mondo, refrattaria ai cambiamenti, rancorosamente rassegnata all'idea di non poter mutare il proprio stato, ostile piu' per frustrazione che per convincimento,alla cultura - diventa occasione per una profonda riflessione sulla propria vita, sui motivi che molti annni prima indussero l'autore a troncare in modo radicale ogni rapporto con la famiglia stessa, ma anche profonda riflessione sugli errori e le inadeguatezze della sinistra, un tempo unico riferimento di quegli ambienti ed ora totalmente assente,incapace di capire e dialogare, ormai diffusamente sostituita dal populismo e dalla demagogia della destra estrema del Front National. Sullo sfondo,ma di sicuro cosa non secondaria, l'omosessualita' non celata, con tutte le difficolta' dell'accettarla prima e del cercare di viverla liberamente poi. Le parole dell'autore si percepiscono come molto sincere e trasmettono emozioni e passioni con intensita' non comune in testi di questo genere. Peccato che in alcune librerie, forse per i precedenti lavori dello stesso autore, il testo sia finito nello scaffale di sociologia e quindi non abbia l'evidenza che meriterebbe anche come semplice "racconto"......Altamente consigliabile !!