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Anno edizione: 1991
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MAHFUZ, NAGIB, Il rione dei ragazzi, Marietti, 1991
MAHFUZ, NAGIB, Il palazzo del desiderio, Pironti, 1992
scheda di Turroni, G., L'Indice 1992, n. 7
L'autore, nelle interviste raccolte nel volume "Mahfouz par Mahfouz, entretiens avec Gamal Ghitany" Sindbad, Paris 1991, afferma che la "Trilogia", di cui "Il palazzo del desiderio" costituisce la seconda parte, e "Il rione dei ragazzi" sono tra le opere a lui più care. Il lettore può immediatamente apprezzare il fine lavoro di elaborazione e di composizione del testo delle due opere. Ma il merito principale di Mahfuz, che nel l988 ha vinto il premio Nobel per la letteratura, è quello di avere introdotto il romanzo realista nella letteratura araba, affrontando due tipi di difficoltà: l'assenza di modelli per il genere romanzesco e il problema della lingua scritta, inadatta al linguaggio dialettale proprio degli abitanti dei quartieri popolari. A partire dagli anni cinquanta, grazie a Mahfuz, si fa strada nella letteratura araba il romanzo realista in cui l'arabo letterario viene modernizzato e adeguato alla parlata del popolo, senza con ciò cadere nella lingua vernacolare.
La "Trilogia", scritta prima della rivoluzione del 1952, era inizialmente un voluminoso romanzo dal titolo "Tra i due palazzi". È per ragioni editoriali che la troviamo suddivisa in tre volumi, dei quali il primo conserva il titolo originario. In essa si narra la storia di una famiglia abitante in un quartiere popolare del Cairo nella prima metà del nostro secolo. Mahfuz descrive minuziosamente il carattere dei personaggi e la loro evoluzione nel tempo, dichiarando nel libro-intervista di essersi ispirato a persone reali per quasi tutti i personaggi e a se stesso per Kamƒl Abd el-Gawwƒd, in particolare per il suo nazionalismo, l'impegno culturale e la profonda fede nella religione islamica. Il realismo della "Trilogia" non si limita alla sola vita quotidiana della famiglia, ma attraverso questa abbraccia l'intera società egiziana, all'epoca in lotta per l'indipendenza nazionale. La politica è presente in tutte le opere di Mahfuz e non è un caso ch'egli abbia scelto di fare morire FahmŒ, la figura esemplare della famiglia Abd el-Gawwƒd, nel corso degli incidenti di una famosa manifestazione anticolonialista. Non meno importante della politica, nelle opere di Mahfuz, è lo spirito religioso che pervade la vita dei personaggi e che propone una visione fatalistica dei fatti.
"Il rione dei ragazzi" è invece un'opera in cui il realismo del primo Mahfuz si sposa con il simbolismo, tipico dei lavori più recenti.
Esso è una rivisitazione di alcuni momenti della storia sacra, comuni all'ebraismo, al cristianesimo e all'islam, ma calati in una realtà molto terrena e poco sacra, tanto che le autorità religiose di al-Azhar lo hanno condannato per empietà e ne hanno impedito la ripubblicazione in Egitto. La storia ha luogo in un quartiere immaginario, dove dominano la miseria e lo sfruttamento e gli eroi che via via si susseguono lottano contro di essi senza tuttavia sconfiggerli definitivamente. L 'autore ci propone così una visione della storia che oscilla tra il pessimismo di un male radicale e l'ottimismo di uomini che pur nella sconfitta non cessano di contrastarlo.
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