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Rime e lettere - Michelangelo Buonarroti - copertina
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Rime e lettere - Michelangelo Buonarroti - copertina

Descrizione



«Caro m'è 'l sonno, e più l'esser di sasso, mentre che 'l danno e la vergogna dura; non veder, non sentir m'è gran ventura: però non mi destar, deh, parla basso.» - Silloge 17

L'opera poetica di Michelangelo viene pubblicata in un'edizione critica che prevede un nuovo ordinamento delle poesie (con un ampliamento del numero dei componimenti) e, soprattutto, un ricco commento integrale (teso a chiarire diversi punti oscuri e a proporre, in molti casi, letture inedite). Ne risulta un quadro ricchissimo e dettagliato, una messa a fuoco capillare sul versante letterario degli intrecci tra arte e poesia, tra estetica e pensiero. La poesia di Michelangelo, infatti, è poesia allo stesso tempo di cose e di concetti; nasce da riflessioni profonde e partecipate, si tinge ora di ironia, ora di inquietudine; all'orgoglio e all'esaltazione si alterna lo smarrimento. Il ventaglio dei temi e dei generi praticati lungo circa cinquant'anni è ampio. Nel segno di un fascino singolare, i versi trasmettono una sensibilità straordinaria per l'arte e la bellezza, ma anche ineguagliabili moti d'amore e legami profondi con la storia e le vicende politiche del tempo: sono il riflesso fedele di un pensiero complesso, multiforme, decisamente originale così come fu la sua arte. I contemporanei gliene diedero atto, da Francesco Berni a Benedetto Varchi a Giorgio Vasari. Lungo i quasi sessant'anni che ci separano dall'ultima edizione critica delle rime michelangiolesche, gli studiosi hanno elaborato nuove interpretazioni, con contributi spesso decisivi per comprendere appieno i testi del grande artista, prospettando più volte la necessità di rivedere l'assetto complessivo del corpus. Ecco perché era urgente riproporre una nuova edizione, un nuovo commento e, nello stesso volume, anche la raccolta completa delle lettere scritte da Michelangelo per consentire al lettore di seguire da vicino tutta la vicenda biografica e intellettuale di questa figura-cardine della storia mondiale dell'arte.
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Dettagli

2016
17 novembre 2016
CCCIV-304 p., Rilegato
9788845282911
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Indice


Indice

Introduzione di Giorgio Masi e Antonio Corsaro

Nota biografica di Antonio Corsaro

Sigle e abbreviazioni

Nota bibliografica

Nota al testo delle Rime di Antonio Corsaro

Apparato filologico delle Rime di Antonio Corsaro

Tavola metrica delle Rime di Giorgio Masi

Tavole di corrispondenza con l'edizione Girardi

Nota al testo delle Lettere di Antonio Corsaro

Illustrazioni

Rime e Lettere

RIME
Testi a cura di Antonio Corsaro
Note introduttive di Giorgio Masi
Silloge
Rime liriche e amorose
Rime comiche, d'occasione e di corrispondenza
Rime spirituali e religiose
Epitaffi per Cecchino Bracci
Frammenti e abbozzi


LETTERE
Testi a cura di Antonio Corsaro

NOTE
di Giorgio Masi e Antonio Corsaro

PREMESSE ALLE SEZIONI E NOTE AI TESTI DELLE RIME
di Giorgio Masi

Silloge
Rime liriche e amorose
Rime comiche, d'occasione e di corrispondenza
Rime spirituali e religiose
Epitaffi per Cecchino Bracci
Frammenti e abbozzi


NOTE AI TESTI DELLE LETTERE
di Antonio Corsaro

Indice dei capoversi

Indice dei nomi del testo delle Rime e delle Lettere

Indice dei nomi dei paratesti

Profili biografici dei curatori

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n.d.
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Inficiato da pregiudizi e luoghi comuni senza fondamenti storici. Buone traduzioni.

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Conosci l'autore

(Caprese nel Casentino 1475 - Roma 1564) artista e poeta italiano. Discepolo di Ghirlandaio e di Bertoldo a Firenze, dal 1490 al 1494 visse alla corte medicea. Nel 1494 si trasferì a Roma chiamatovi dal cardinale Riario: risale a questi anni la statua della Pietà, mentre è del secondo soggiorno romano l’affresco eseguito nella Cappella Sistina (1506-12) per incarico di Giulio II. Dopo il 1515 tornò a Firenze dove, tra il 1521 e il 1527, lavorò alle tombe medicee e, dopo la cacciata dei Medici, attese alle opere di fortificazione della città. Nel 1532, dopo una crisi religiosa in cui si percepisce ancora la forte suggestione di G. Savonarola, tornò, per non più allontanarsene, alla corte pontificia: Paolo III lo incaricò di affrescare la parete di fondo della Sistina col Giudizio universale...

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