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Recensioni Riefenstahl

Riefenstahl di Lilian Auzas
Recensioni: 4/5
Negli anni Venti della Berlino colta, febbrile e trasgressiva, la bellissima Leni che morde la vita come una giovane belva decide di diventare famosa come ballerina. Il cinema lo incrocia proprio grazie alla danza, partecipa ad alcuni film come attrice, ma presto si scontra fatalmente con i registi che le impongono la propria volontà. Spesso sono anche suoi amanti e la sessualità sfrenata complica le cose. La sua rivale più odiata, all'epoca, è una certa Marlene Dietrich. Saranno i postumi di un incidente e l'impossibilità di continuare a danzare a suggerirle che forse il cinema ha in serbo per lei quel successo che insegue con avidità, a patto, però, di dirigere lei le sue pellicole. In quel momento, come per un appuntamento ineluttabile con il destino, l'astro nascente di Hitler incrocia la sua strada. Il Führer ha un debole per lei e le affida i film di propaganda del nascente regime nazista. Nascono così, nel corso degli anni Trenta, opere come Il trionfo della volontà e Olympia, che al di là del loro contenuto discutibile, costituiscono formalmente l'opera di una regista di straordinario talento. Invisa ai grandi gerarchi nazisti per la sua intemperanza, la Riefenstahl riuscì sempre a conservarsi la protezione di Hitler. Alla fine della guerra, però, la fortuna della giovane artista precipita definitivamente nella polvere.)
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