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Recensioni Ricordi di un giovane impiegato

Recensioni: 3/5
Pubblicato postumo nel 1920, a cura di Giuseppe Antonio Borgese, Ricordi di un giovane impiegato conosce una prima stesura risalente al 1910. Scritto sotto forma di diario,la narrazione vede il ventenne Leopoldo Gradi lasciare Firenze e la numerosa famiglia dotata di poveri mezzi di sostentamento, per impiegarsi nelle ferrovie presso la stazione di Pontedera. Leopoldo lascia anche una ragazza, Attilia, di cui è innamorato, un amore però avversato sia dal padre del giovane che dalla madre, quest'ultima ostile alla ragazza poiché gelosa del figlio. A Pontedera, Leopoldo vive in un ambiente lavorativo particolarmente ostile. Egli, chiuso in sé stesso, preso nelle sue fantasticherie e poco avvezzo agli aspetti pratici dell'esistenza, fatica a inserirsi e a farsi benvolere da colleghi e superiori. In questo clima, che tocca vertici di autentica paranoia, Leopoldo trova conforto nel paesaggio e nelle lettere che scrive alla fidanzata. La visione della vita che emerge dalle pagine è improntata a un pessimismo assoluto: la violenza e il male dominano i rapporti fra gli uomini e il lavoro appare una necessità che spegne ogni proposito di vita piena e autentica. L'esistenza di Leopoldo, contraddistinta dal deserto affettivo e da una fredda solitudine, pare senza sbocchi.)
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