Ricordi di un angelo sporco

Molto bello ed avvincente. Un romanzo avventuroso, pieno di avvenimenti e colpi di scena, fa riflettere sulla condizioni dei nativi neri, sottomessi e derubati delle preziose risorse del loro Paese dai bianchi usurpatori e sfruttatori. Se poi si pensa che è la storia (anche se in parte romanzata) di una donna realmente vissuta ai primi del Novecento, si apprezza ancor di più la figura di Hanna che si trova sola a lottare con un ambiente ipocrita sia da una parte che dall'altra. Mi è molto piaciuta la figura di "Carlos", forse l'unico che non l'abbia mai tradita Praticamente quasi ogni capitolo (che ho apprezzato per la brevità) ci si trova a vivere nuovi colpi di scena. Il finale non poteva essere diverso, lasciando al lettore la possibilità di interpretarlo come meglio crede.. Leggetelo, ne vale la pena.

Devo ammettere che la trama c’è, ed è interessante. Molti e vari sono i personaggi che, chi inizia a leggere, potrebbe immaginare come trascinanti. Ma, in verità, inoltrandoti nella lettura, non ti senti coinvolto. La scrittura e fredda, telegrafica. I personaggi restano sullo sfondo, come in penombra, quasi sconosciuti. Mankell, insomma, non riesce a creare un rapporto empatico, tutto resta freddo e distante, anche Hannah, la protagonista, non riusciremo mai a conoscerla intimamente. E son giunto alla fine del libro, deluso, perplesso, in un muto rimpianto: sarebbe potuto essere ma non è stato.

A mio avviso il più bel romanzo di Mankell anche se non è un noir questo libro è veramente un romanzo bello affascinante e pieno di umana comprensione. Purtroppo Mankell è mancato e non potrà più darci prove di scrittura magari più emozionanti di questa.