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"La società odierna pone agli insegnanti richieste molto diverse da quelle poste fino a pochi anni orsono. All'insegnante del passato era richiesto di essere un dispensatore di saperi,e questo faceva sì che egli potesse contare su un'autorità innata che gli derivava dal fatto di essere l'unico depositario della cultura". Questa è una parte dell'introduzione a cura di Roberto Trinchero nel libro "Responsabilità e disagio",scritto in collaborazione con Maria Loretta Tordini ed edito a Milano nel 2011 da FrancoAngeli. Nell'introduzione Trinchero parla di una nuova figura professionale,quella del "docente mediatore",il quale deve saper gestire l'acquisizione di conoscenze da parte degli studenti e saperli educare e formare dal punto di vista umano,quindi mediare il rapporto tra allievo e strumenti quali tecnologie moderne,quello tra culture diverse e fungere da intermediario tra universo scolastico e vita quotidiana. Ciò perché oggigiorno l'apprendimento scolastico risulta essere una delle tante esperienze formative tra i giovani ed il "docente mediatore" ha il compito di aiutare i ragazzi a dare un senso alla grande mole di informazioni che percepiscono soprattutto dal mondo mediatico. Il compito attuale,è quindi,secondo l'autore,quello di investire in maniera proficua nell'istruzione e nell'educazione poichè il nostro Paese oltre a vivere una crisi economica sta vivendo una "crisi di idee". Il libro presenta così un'indagine di ricerca partecipata, su un campione rilevante di circa 2156 adolescenti, provenienti da sei scuole superiori piemontesi,attraverso un questionario online. L'obiettivo di tutto ciò è dare voce agli studenti,capire le motivazioni delle loro scelte e non scelte, immergersi nel loro mondo e comprendere la percezione e l'atteggiamento che essi hanno nei confronti del sistema scolastico, degli insegnanti,della formazione, della sfera pubblica e di sé stessi.
Scritto da R.Trinchero e M.L.Tordini,è un saggio in cui si espone la ricerca effettuata nel 2011,fra gli adolescenti piemontesi 14-19 anni,in merito al tema della responsabilità e il disagio. Sono stati indagati i rapporti che tali giovani(campione non rappresentativo di 2156)avevano con la scuola,con la loro famiglia,con la società,con il gruppo dei pari,per comprendere il contesto umano con cui si rapportano ogni giorno.L'obbiettivo non era semplicemente conoscitivo in merito ai punti di criticità ,ma voleva cogliere gli aspetti più cruciali per poi comprenderli e superarli;inoltre conoscere i punti di forza e potenziarli.Nel I°capitolo,Tordini contestualizza l'indagine presentata affrontando alcuni aspetti:la globalizzazione,i media,l'era delle tecnologie,i cambiamenti politici,il rapporto genitori-figli,le divergenze tra giovani ed adulti,dal PIL al BIL.Nel II°capitolo Trinchero descrive le fasi della ricerca:il quadro teorico,le ipotesi e la tecnica di rilevazione dei dati.Lo strumento utilizzato è un questionario somministrato online all'interno della scuola,in cui il disagio era stato operazionalizzato in 24 fattori;ciascun item indicava una storia e presentava così una posizione di disagio e una di responsabilità:il soggetto era invitato a schierarsi.I risultati sono stati poi raggruppati in sette nodi problematici:il dovere degli adulti nel non ragionare per stereotipi e nel non rinunciare ad educare,il promuovere una nuova professionalità dei docenti,il diritto dei ragazzi di non crescere nella casa dei fantasmi e il dovere degli stessi a non essere loro dei fantasmi/alieni,il"dovere"di tutti di fare squadra.Il III°cap. presenta la restituzione a queste scuole dei dati ottenuti:gli stessi ragazzi partecipano alla discussione delle tematiche emerse.Il libro offre al lettore un'ampia visione del contesto in cui un odierno adolescente cresce,forma la propria istruzione e l'identità.Si rivolge sia agli insegnanti sia ragazzi dai 14 anni in su.
"Alle generazioni che verranno", questa la dedica che troviamo alla prima pagina di "Responsabilità e Disagio-Una ricerca empirica sugli adolescenti piemontesi-". Il testo di circa 209 pagine è frutto della professionalità del docente di Pedagogia Sperimentale presso l'Università di Torino, Roberto Trinchero e della Diregente Scolastica di un Istituto di Scuola Superiore Maria Loretta Tordini; pubblicato nel 2011 a Milano dalla casa editrice Franco Angeli. Il volume abbastanza corposo si struttura in maniera lineare presentando, dopo una succinta premessa a cui fa seguito un'introduzione, tutte le fasi proprie della ricerca svolta, che diviene argomento del saggio stesso. Nel primo capitolo viene descritto il quadro teorico di base di questa indagine; ponendoci di fronte alla dura realtà di come l'esistenza della tecnologia assorbe l'uomo al punto che nonostante i molteplici contatti virtuali, nella realtà vera é solo in una società che vive una profonda crisi economica nella quale chi non é disoccupato(pochi), svolge come un robot programmato i compiti affidatigli, puntando a soldi e notorità e in questo non c'è più tempo per una buona sana forma d'arte.Nel secondo capitolo e nei successivi viene descritta la ricerca effettuata specificandone il campionamento, le modalità di rilevazione utilizzate con messa in evidenza dei dati ottenuti, ed in fine un'accurata analisi dei risultati a cui viene dedicata un'ampia porzione del testo. Quindi ci chiediamo quale sia il grando di responsabilità delle attuali generazioni di ragazzi, tale da rendere degna o meno una loro futura immissione nella "Società degli Adulti". "Alle generazioni che verranno con la speranza che possano divenire cittadini di una società più giusta, in cui non le raccomandazioni, i soldi, il copiare sono a garanzia del successo, ma bensi impegno e passione". Ilaria Bellingacci
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