La resa

"Prima della Storia c’era poco da raccontare” La Resa, Parte Prima, Capitolo 4. Non è una frase scelta a caso. La Resa è la Storia. C’è un prima e un dopo questo libro, in mezzo tutto il resto. PERSONAGGI: I protagonisti sono due, è vero ma dentro La Resa ci siamo tutti noi, chi ci ha preceduto, andando indietro fino all’inizio dei tempi e chi verrà dopo, fino alla Fine. L’Eroe e il Necromante sono due archetipi senza tempo, che qui vengono tratteggiati in un modo del tutto originale, onirico ma crudo, fantastico ma concreto. Potremmo averli incontrati davvero anche noi, in fila al supermercato o sulla banchina della metro. Forse li conosciamo anche, sono nostri amici o i nostri vicini di casa. TRAMA: Vargas ci accompagna attraverso le vicende di un mondo perduto e quelle di uno fin troppo familiare, centrando il racconto sulle “disavventure” di due entità cosmiche, universali che, a uno sguardo più attento, si assomigliano più di quanto non sembri. Stanchi del ruolo che devono ricoprire e senza avere possibilità di scelta, li vediamo muoversi goffi nel nostro presente cercando, nonostante la loro natura, di limitare i danni. WORLDBUILDING: L’infinitamente grande e assurda Storia del mondo è raccolta in poco più di 400 pagine e sembra starci abbastanza comoda. Il palcoscenico di questa moderna epica fantasy è fatto di Tempo e Spazio, piegati per dar forma a una narrazione dura, oscura ma con venature comiche azzeccatissime. COMMENTI FINALI: Dipingere i due personaggi come assolutamente normali e innescare subito l'interruzione di giudizio nel lettore è stato un colpo da maestro. Vargas ha letteralmente riscritto la Storia del mondo e la sua versione è molto più interessante. La Resa è un racconto epico che sarebbe potuto andare avanti all'infinito, come i protagonisti. Senza annoiare mai, sarebbe diventato la cronaca eterna della Vera Storia della nostra terra.