Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Repertorio dei matti della città di Torino - copertina
Repertorio dei matti della città di Torino - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 11 liste dei desideri
Repertorio dei matti della città di Torino
Disponibilità immediata
9,50 €
-5% 10,00 €
9,50 € 10,00 € -5%
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
9,50 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Nani
10,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
10,00 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
9,50 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Nani
10,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
10,00 € + 7,50 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Repertorio dei matti della città di Torino - copertina

Descrizione


Uno telefonava ai vicini per dire che dalla sua finestra vedeva un quadro storto e per favore di drizzarlo, se no non riusciva a dormire.

«Qualche mese fa ero a Genova a fare un seminario di letteratura, a me a Genova, non so perché, la gente, mi sembrano tutti un po’ squinternati, e ai ragazzi che facevano il seminario, quando ho letto dei pezzi dal Repertorio dei pazzi della città di Palermo, di Roberto Alajmo, ho chiesto ai ragazzi che facevano il seminario Ma perché non fate il Repertorio dei pazzi della città di Genova? E dopo, il giorno dopo son tornato a Bologna, a guardarmi intorno a Bologna ho pensato che anche a Bologna, c’era pieno di squinternati e mi sono chiesto Ma perché non facciamo il Repertorio dei pazzi della città di Bologna? E ho immaginato che si sarebbe potuto fare un corso di scrittura, non so come dire, senza sentimento, perché il repertorio dei pazzi mi sembra vada scritto come l’ha scritto Alajmo, come se non intervenissero i sentimenti, con il tono degli elenchi di Perec (il Mi ricordo, o Alcune delle cose che dovrei pur fare prima di morire, o, addirittura, il Tentativo d’inventario degli alimenti liquidi e solidi che ho ingurgitato durante l’anno millenovecentosettantaquattro). Bisognerebbe, ho pensato, raccogliere una quindicina di persone (massimo venti), per due fine settimana, sei ore al giorno, 24 ore in tutto di un corso dove si ragioni di queste scritture prive di sentimento, se così si può dire (penso alle cronache medievali, in particolare alla Cronaca di Fra Salimbene, a Il diario intimo di Sally Mara di Raymond Queneau, a La coda di Vladimir Sorokin, a I remember di Joe Brainard e alle sue varie riscritture, da quella di Perec, Je me souviens, a quella, italiana, di Matteo B. Bianchi, Mi ricordo), paragonandole anche alle scritture sentimentali (mi vengono in mente i testamenti di Essendo capace di intendere e di volere del notaio De Matteis, Vite sbobinate, di Alfredo Gianolio, La banda dei sospiri, di Gianni Celati, o, anche, le Lettere di condannati a morte della resistenza italiana). E durante questi due fine settimana, e tra i due fine settimana e subito dopo i due fine settimana i partecipanti si documenterebbero, nei bar, nelle biblioteche, sui posti di lavoro, per reperire il materiale da trasformare poi, sul modello del libro di Alajmo, nel repertorio dei pazzi della città in cui sono. A me piace il fatto che questo corso, pur assicurando la pubblicazione (si fa una specie di libro collettivo) toglie di mezzo la questione della personalità degli esordienti che è una questione, a volte, complicata, e mi sembra anche bello il fatto che si farebbero dei libri che sarebbero dei piccoli libri di storie, minime, laterali, ma, forse, memorabili, delle città in cui viviamo e che i partecipanti per un po’ sarebbero trasformati, mi viene da dire, in cronisti medievali della contemporaneità». Paolo Nori
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2015
1 ottobre 2015
157 p., Brossura
9788871687377

Voce della critica

Forse ogni città dovrebbe possedere un repertorio dei pazzi, così come di ogni città esistono le guide dei ristoranti e degli alberghi.” Questo dice Roberto Alajmo, autore de Repertorio dei Pazzi della città di Palermo. Tutto il mondo è pieno di gente strana e quindi perché non raccontarlo? Così Paolo Nori, in accordo con la casa editrice Marcos y Marcos, dopo aver chiesto l’autorizzazione a Roberto Alajmo, inizia questo viaggio nel delirio delle varie città italiane, delineando così una vera topografia della pazzia.

Torino è la mia città (per citare un altro scrittore che apprezzo) e, a differenza di Palermo, nelle descrizioni di Nori ho riconosciuto alcuni illustri concittadini e altri meno famosi che hanno caratterizzato la mia vita da universitaria come il ragazzo che vendeva accendini e braccialetti di fronte Palazzo Nuovo o quell’altro che in via Poti donava un foglietto in cui c’era scritto “ti regalo un pezzo di universo”.

La follia di Torino vi condurrà in tutte le vie e i quartieri della città sabauda da Porta Nuova a Corso Ferrucci, dalla Crocetta a Corso Giulio Cesare, da Piazza Carlina a via Bava. E non mancheranno le zone limitrofe della prima cintura: Collegno con la Certosa dove Giorgio Coda era sicuramente più folle dei pazienti che curava, Stupinigi e il povero elefante Fritz che, impazzito di dolore per la morte del suo guardiano, quasi non uccise il suo successore e fu poi abbattuto in maniera disumana in quanto troppo costoso per le casse reali.

Il lettore più attento ripercorrerà un po’ di Storia d’Italia, con i suoi miti veri o presunti (Gigi Riva, Fred Buscaglione e i Savoia) e i suoi scandali (gli Elkann, Carlo Mollino e le duemila foto ritrovate nelle buste bianche della sua villa in collina). E se dopo aver letto un po’ dei matti di Torino la vostra curiosità non si fosse saziata, vi consiglio di proseguire l’itinerario con Milano, Genova, Bologna e Roma perché… la normalità è un concetto relativo!

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore