La regola del cavaliere. Le norme e le leggi dell'Ordine del Tempio

L'ideale cavalleresco è al contempo caratterizzato da forte afflato mistico e quotidiano esercizio di virtù umane e soprannaturali. Proprio perché la vita cristiana è impastata di concretezza, si ha bisogno di regole, di criteri di comportamento che la incanalino e la indirizzino in un alveo che preservi il fedele dai rischi della soggettività e dell'autoaffermazione. Il nutrito corpus di leggi e regolamenti che orientavano l'esperienza cavalleresca in ogni aspetto, dall'organizzazione gerarchica all'uso dei beni, dalla vita sacramentale ai pasti, sono in fondo una manifestazione della logica dell'Incarnazione. Il Figlio di Dio ha preso un Corpo e una dimora nel mondo, l'uomo è spirito incarnato e anche un ideale, una vocazione, una spiritualità, si incarnano in una regola che dà loro forma, struttura, contenuti. La forma di vita cavalleresca è una delle espressioni storicamente più affascinanti e impegnative che ha assunto la chiamata alla santità e all'apostolato, comune a tutti i cristiani. Anche in epoca contemporanea continua a esercitare notevole attrattiva e a risuonare nella testimonianza dei Santi. "Tu - cavaliere cristiano -cerca di conoscere e di imitare la vita dei discepoli di Gesù, di coloro che frequentarono Pietro e Paolo e Giovanni, e furono forse testimoni della Morte e della Risurrezione del Maestro." (San Josemaria Escrivà, Cammino, punto 925)