Il Regno Segreto. Il Libro della Polvere. Vol. 2

Nella prima trilogia, in His Dark Materials, Pullman ci ha insegnato a sognare, in questa seconda trilogia invece ci insegna a ragionare, forse un po' troppo a mio avviso. Nel Regno Segreto, troviamo una Lyra che ha perso i suoi punti di riferimento, Yorek non c'è più, Serafina Pekkala (che le aveva promesso che sarebbe diventata sua sorella) anche lei assente, il ricordo di Will che vive costantemente nella sua mente e nel suo cuore. Si respira un'aria di solitudine tendente alla disperazione, che portano la protagonista a staccarsi dal modo di ragionare e sognare che ben conosciamo, quasi a focalizzarsi sul perchè di ogni cosa, incapace di affrontare ciò che c'è al di là del velo e questo la porterà a fare una scelta drastica col suo daemon. Secondo me l'autore vuole spingere per far elevare Malcom come protagonista maschile, (onestamente ho trovato fuori luogo la sua infatuazione per Lyra) ma non potrà mai avere la personalità e il carisma di Will. Volevo continuare a sognare con una storia che toccasse l'anima (come è stato His Dark Materials), invece mi sono ritrovato in un classico giallo, condito da tanti avvenimenti e troppi personaggi. Il finale che non è un finale, lascia una speranza per il lettore, e spero che la trilogia finisca come è giusto che deve finire. La scrittura di Pullman invece non si discute, sempre scorrevole e mai banale. Voto 3/5

Assolutamente non all’altezza della prima trilogia, nè del primo libro della polvere (La Belle Sauvage). La Lyra di questo libro è irriconoscibile: apatica, priva della curiosità e dei valori che la caratterizzavano così bene nella trilogia originale. È come se l’autore avesse detto: “ricordate quello che avevo scritto ne “queste oscure materie”? In realtà scherzavo.” Per quanto riguarda i personaggi, li ho trovati tutti piatti, privi di quella caratterizzazione che ben 700 PAGINE riuscirebbero a dare. La trama inizia bene: il caso dell’omicidio, il viaggio…. Poi è come se il tempo si fermasse: succedono eventi che non portano nè allo sviluppo dei personaggi, nè ad un arricchimento della trama. Ho avuto l’impressione che l’autore procedesse a tentoni, senza sapere ancora dove sarebbe andato a parare. La storia è terribilmente diluita, vengono descritti eventi ed incontri con nuovi personaggi che si pensa possano avere un effetto sulla trama, invece no. Accadono e basta. Una vera e propria diluizione letteraria. Non capisco il senso di sfinire il lettore con 700 pagine di “cose-che-accadono” quando si potrebbe intrattenerlo con meno di 300 pagine di una (mediocre ma almeno leggibile?) storia. Ogni tanto ci sono degli episodi di violenza gratuita che non hanno alcun fine. C’è anche una sorta di storia d’amore tra due personaggi, che personalmente ho trovato imbarazzante e inquietante. Secondo me questo sequel snatura troppo il significato costruito nella trilogia originale, motivo per cui non sono più interessata a proseguire. Ci ho messo due anni a leggerlo, mi mancano ancora 80 pagine ma non ce la faccio! Volevo dare 2 stelle per lo stile di scrittura (Pullman sempre impeccabile, ma leggermente peggiorato) e per la splendida copertina di Cristopher Wormell. Ma ho deciso che a loro va una stella, e al resto del libro zero!

Magica continuazione della vicenda di Lyra Belaqua. La ragazza è ormai più grande ma saprà affrontare con coraggio le nuove avversità. Da leggere per chi ha apprezzato Queste Oscure Materie.