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Una Genova fatta di una rete venosa di viuzze che sfociano sempre sul mare. Il porto di Genova è un fermento di lavoro, sudore, clangore e occasionalmente nido d'amore. Un mare sempre che chiama, di generazione in generazione. E così il figlio di Genova, un mite bambino nato da una grande e semplice storia d'amore, parte con la vocazione del sacerdozio per una missione nel Pacifico. Qui il mare sarà confine, occasione per misurarsi con una cultura ben radicata che non ha bisogno della religione o del progresso ma che sarà occasione di confronto diretto fra esseri umani in un linguaggio che, disadorno, dirà l'essenziale. Una vicenda profetica, di ampio respiro e di malasorte sorretta dalle onde.
Una storia non scontata, una costruzione già vista. Belle le atmosfere genovesi, trama a tratti un po' telefonata. Un po' irrisolto direi, troppo concentrato sulla tecnica narrativa, troppo poco sulla storia in sé.
Non lasciatevi fuorviare dal titolo. Il libro spartisce la propria trama tra un’ambientazione genovese e folcloristica ed una oceanica ed esotica. Convince molto più la prima della seconda, e l’assemblaggio delle due parti non mi sembra molto riuscito.
Recensioni
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"Bisogna capire che Paride amava davvero Sascia, voleva amarla per tutto quello che lei aveva da farsi amare, e sapeva farlo questo con tutta la forza del carbunè e l'incoscienza della sua bellezza."
Il bellissimo romanzo di Maggiani è uno dei pochi che possiedono il dono di una narrazione ampia, di una trama complessa e nello stesso tempo il respiro di un unico, sostanziale messaggio che arriva direttamente al cuore e al cervello del lettore. Romanzo circolare, che si apre e si chiude a Genova, che si apre e si chiude con due morti impossibili, due incidenti fiabeschi e irreali ma così credibili nell'economia dell'intero romanzo. Fiaba e poema quasi, il libro si evolve guidato dal filo della bellezza: di Paride, di Sascia, del giovane Giacomo e della regina Lucy. Bellezze purissime ("si può vivere come puri spiriti?" si chiede Giacomo nelle ultime pagine del libro, "... la risposta è sì, ancora una volta sì") che la passione, la sensualità, laddove è esplicitata, non scalfisce, anzi si trasforma in una specie di canto alla vita e all'amore perenne di cui sono capaci questi personaggi. La prima parte del romanzo è ambientata a Genova, nell'ambiente del porto (la Regina per i camalli), dove la vita è dura, ma esiste un orgoglio, una dignità del proprio lavoro che non può non diventare, così semplicemente e istintivamente, ribellione al fascismo, a quel regime che togliendo la libertà crede di poter togliere anche l'anima. E Paride, bello come Valentino, ingenuo e semplice come un ragazzo, va incontro alla morte, diventa un eroe della Resistenza con la semplicità di chi sa di non poter fare diversamente. La sua donna, Sascia, resta sola con il suo bambino e affronta tutte le fatiche, tutte le difficoltà con la gioiosa serenità del sapersi ricca di ricordi e di amore: amore per quel ragazzo morto e per quel bambino che cresce. Intorno a lei tante figure di povera gente, persone vive e intense, che l'autore fa ci fa sentire sempre autentiche, e nello stesso tempo, esempi di quell'umanità operaia, di quel proletariato che di questo secolo è stato protagonista e che poi ha visto il suo declino.
La seconda parte del romanzo si svolge altrove, ed è un "altrove" fiabesco, un'isola sperduta del Pacifico, il cui possesso passa da una nazione all'altra senza che i suoi abitanti se ne accorgano, almeno fino all'ultimo atto della vicenda. Su quest'isola giunge Giacomo, il figlio di Sascia e Paride, giovanissimo prete missionario, portando con sé una fiammante motoretta, sua unica ricchezza. E anche su quest'isola incontaminata vive una bella umanità, pura nel cuore e capace, per dopo qualche perplessità, di accogliere lo straniero. Il giovane re diventa amico del giovane prete e insieme progettano di costruire, in questo luogo incontaminato, una strada. E' un gioco e nelle stesso tempo un legame, un progetto comune e un sogno, inutile come i sogni, funzionale solo all'amicizia tra i due e forse alle corse della motocicletta. Passano gli anni, la piccola figlia del re diventa una ragazza e viene data, attraverso varie vicende, in moglie a Giacomo, nuovo re dell'isola. Una moglie mai posseduta, ma intensamente amata: Lucy, la regina-bambina, è il canto, la poesia di un popolo che è anch'esso destinato a sparire. Genova vedrà l'epilogo di tutta la vicenda e il lettore capirà che forse non ci si è mai allontanati da lì, che in questo luogo, in questo porto dove, come dice lo stesso Maggiani "si affacciano tutti i luoghi, tutti i mondi e le persone" si è compiuta l'epopea dolce e dolorosa di questo secolo.
A cura di Wuz.it
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