Il reggicalze. Cronaca di un golpe nella Roma della Dolce Vita

Indotta da una recensione comparsa sul Corriere della Sera ho acquistato il libro. Mi sono immersa nella lettura di quella che è stata presentata come una ricostruzione della misteriosa morte della giovane Wilma Montesi avvenuta nel 1953 sulla spiaggia di Torvajanica. Storia misteriosa e mai chiarita definitivamente: non si sa ancor oggi, a quasi settant’anni di distanza, se si sia trattato di omicidio, suicidio, o tragica e involontaria concatenazione di fatti. L’autore del libro sceglie come unica strada percorribile quella di una faida interna alla Democrazia Cristiana. La sinistra fanfaniana contro il vicepresidente del Consiglio, Attilio Piccioni, della destra Dc, padre di Piero Piccioni, musicista, per anni indagato e poi uscito prosciolto da ogni accusa. Fanfani avrebbe esercitato pressioni perché Piccioni fosse comunque coinvolto. La singolare e a volte oscura scelta di campo dell’autore è peraltro costellata da una sorta di nostalgia per quei ‘bei tempi andati’ in cui un giornalista – in una sorta di non dichiarata e forse sognata autobiografia – è tutto: da tombeur de femmes a cronista inarrivabile, a costruttore di scoop in una Roma che si regge esclusivamente intorno a via Veneto, da un parte, e buie periferie dall’altra. Una lettura noiosa, fastidiosa, a volte piena di insopportabili sbruffonate, ma soprattutto inutile!!!