Il razzismo. Pregiudizi, teorie, comportamenti

Ricco di contenuti, si legge con velocità, narrazione scorrevole.

Il testo di Taguieff è davvero illuminante, in quanto analizza un fenomeno così articolato e pericoloso come il razzismo mettendo sul tavolo tutte le sfaccettature del fenomeno citando anche il cosiddetto anti-razzismo, il quale rischia paradossalmente di essere un vero e proprio razzismo... Partendo dal disastro storico del nazismo che prefigurava la razza ariana come presunta superiore immaginando una sorta di gerarchia tra gli umani, Taguieff si sofferma su nuove opportunità di contrasto derivanti da fenomeni come la persecuzione delle minoranze, gli scontri etno-nazionalisti, e la xenofobia anti-immigrati dettata da ciniche agende politiche di estrema destra nazional-popolare. Ci sono anche importanti riferimenti alle politiche coloniali dei secoli scorsi, basti citare la ''limpieza de sangre'' professata dal proto-razzismo iberico per nominarsi superiori alla ''pigrizia'' di cui erano accusati i popoli conquistati. Si nota che c'è sempre stata la necessità di stabilire un contrasto tra ''Noi'' e ''Altri'' per giustificare atti di discriminazione. Il filosofo e politologo Taguieff ha creato un testo sempre valido, per tutte le stagioni, incredibilmente sempre attuale, in quanto la possibilità che da un conflitto etnico o da una forte corrente migratoria possa emergere un fenomeno razzista, magari dettato da un capo o leader territoriale che genera odio sociale, è sempre presente. Dunque, bisogna sempre tener presente gli errori del passato per non ripetere la nascita di sentimenti di divisione tra gli esseri umani.

Sebbene considerabile piuttosto datato, vista la portata del tema trattato in relazione a tutto ciò che dal '98 ad oggi è successo in merito, il testo di Taguieff può essere considerato un solido fondamento per cominciare a parlare di questo tema. L'autore si può serenamente inquadrare come analista lucido e imparziale, in grado di lasciare al lettore la responsabilità (parola questa quanto mai importante ieri come oggi) di scegliere come leggere i singoli eventi che i tempi correnti gli mettono davanti, aiutandolo semmai a muoversi all'interno di una cornice semantica certamente meno caotica e "banalizzante" rispetto a buona parte del giornalismo contemporaneo.