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Uno sguardo critico sulle scuole italiane che riesce a evitare sia la trappola dell’allarmismo, sia i tecnicismi da addetti ai lavori.
Pensato e scritto per chi la scuola la vive quotidianamente, il Rapporto sull’edilizia scolastica esplora il tema degli ambienti di apprendimento da diversi punti di vista. In apertura vengono presentate elaborazioni inedite a partire dall’anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica: una fonte ricca, ma non ancora pienamente sfruttata, per comprendere come sono fatte oggi le scuole italiane. Il secondo capitolo propone un tentativo di periodizzazione dell’edilizia scolastica nazionale, mettendo in luce le caratteristiche e le specificità proprie di ogni epoca. Nel terzo capitolo sono invece esaminati i fattori del cambiamento con i quali il patrimonio di edilizia scolastica presente e futuro sarà chiamato a confrontarsi: l’evoluzione demografica, con ampie variazioni della popolazione scolastica da oggi al 2030; le tendenze e le indicazioni della pedagogia e della psicologia ambientale; gli imperativi sempre meno trascurabili della sostenibilità. Il quarto capitolo si sofferma sui processi, da un lato esplorando il quadro internazionale e l’evoluzione della normativa di settore, dall’altro raccontando una recente esperienza italiana che ha consentito la ristrutturazione di due scuole (il progetto “Torino fa scuola”). Un Atlante conclusivo illustra una serie di realizzazioni esemplari, in Italia e all’estero, con indicazioni su potenziali ambiti di miglioramento in tutte le scuole: diverso utilizzo degli spazi di distribuzione, creazione di ambienti di lavoro per i docenti, maggiore attenzione al benessere e così via.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
A differenza dei rapporti precedenti della stessa fondazione, in questo caso ci troviamo di fronte a un rapporto molto tecnico, quasi asettico; la descrizione dello stato delle scuole italiane sulla base di un censimento nazionale, la narrazione delle fasi storiche di costruzione e ampliamento degli edifici scolastici, la situazione strutturale e le necessità di adeguamento alla sicurezza di molti edifici. Tutto il tecnicismo è però tradotto in un progetto e un invito precisi. Siamo di fronte a una riduzione per effetto dei denatalità e limiti alle migrazioni importante della popolazione scolastica; tra dieci anni ci saranno un milione di studenti in meno.Non. ci sarà bisogno di costruire nuove scuole. E' l'occasione per adattare le scuole esistenti, metterle in sicurezza, adeguare gli spazi alla riduzione degli utenti. La Fondazione non si limita a un impianto teorico, a dare indicazioni di lavoro, ma con il contributo di fondazione S. Paolo e Comune di Torino ha concretamente messo in atto in due scuole medie della città di Torino quanto enunciato. Un modello di azione e di servizio alla comunità. Azione e servizio affidati a dirigenti e docenti
A differenza dei rapporti precedenti della stessa fondazione, in questo caso ci troviamo di fronte a un rapporto molto tecnico, quasi asettico; la descrizione dello stato delle scuole italiane sulla base di un censimento nazionale, la narrazione delle fasi storiche di costruzione e ampliamento degli edifici scolastici, la situazione strutturale e le necessità di adeguamento alla sicurezza di molti edifici. Tutto il tecnicismo è però tradotto in un progetto e un invito precisi. Siamo di fronte a una riduzione per effetto dei denatalità e limiti alle migrazioni importante della popolazione scolastica; tra dieci anni ci saranno un milione di studenti in meno.Non. ci sarà bisogno di costruire nuove scuole. E' l'occasione per adattare le scuole esistenti, metterle in sicurezza, adeguare gli spazi alla riduzione degli utenti. La Fondazione non si limita a un impianto teorico, a dare indicazioni di lavoro, ma con il contributo di fondazione S. Paolo e Comune di Torino ha concretamente messo in atto in due scuole medie della città di Torino quanto enunciato. Un modello di azione e di servizio alla comunità. Azione e servizio affidati a dirigenti e docenti.
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