Un ragazzo è quasi niente

Talvolta accade che una storia ti folgori ed esiga, perentoria d'esser letta d'un fiato, in una notte al ritmo del basso e del cuore che batte forte, quello d'un adolescente, che forse è tutto, ma si crede quasi niente. Romeo brancola nel proprio universo: "è sensibile"; dice lui: "sensibilmente diverso". Non nel senso che gli piacciono i maschi ma che si rifugia tra Jarmusch e i dischi in cerca del suo posto, su un qualche pentagramma che non sia quello silente tra papà e mamma. A salvarlo dal gelo del paterno ostello spunta Justine, la ragazza-fringuello che lo vuole per amico, ma frequenta un bullo e non uno qualunque, un vero animale "il capobranco", indegno d'un nome e d'un finale. I topoi del genere, ma in chiave moderna divengono note, una musica che alterna riff melodici e strofe sincopate colonna sonora di presunte goliardate che spezzano cuori e distruggono vite. Ma saranno i legami, quelli veri e pregnanti a plasmare un tutto con cui andare avanti. D'abord, chapeau à Lisa Balavoine, qui s'élève au-dessus des pages, comme on chante, comme on rêve. E poi un plauso, non solo per deformazione professionale, all'immensa traduzione di Eleonora Armaroli in versione cantautrice e ad Alessia Porto per la revisione felice. Terre di Mezzo conferma il tocco magico sfidando le regole con un incipit tragico; resterete incollati fino all'ultimo verso sperando che nessuno si senta più perso. Il libro miete premi, ma prima ancora preme sulle corde del cuore e della mente insieme; ne scoprirete la potenza, anche se son solo quattro, perché, s'è detto, è una partitura per basso.

un adolescente speciale, che ci ricorda quanta sensibilità si nasconde tra i giovani di oggi