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Il ragazzo di via Padova. Vita avventurosa di Jess il bandito
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Il ragazzo di via Padova. Vita avventurosa di Jess il bandito - Arnaldo Gesmundo,Matteo Speroni - copertina
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ragazzo di via Padova. Vita avventurosa di Jess il bandito

Descrizione


Arnaldo Gesmundo, classe 1930, milanese di via Padova, è stato uno dei sette componenti del commando di rapinatori che il 27 febbraio 1958 a Milano assaltò un furgone portavalori in via Osoppo, un colpo passato alla storia come "la rapina del secolo". Arnaldo, soprannominato dalla stampa Jess il bandito, non ha vissuto solo quell'esperienza, la sua esistenza è impregnata di avventura e storia, 50 anni di cronaca italiana e di "etica criminale". Jess si racconta in questa biografia, scritta a quattro mani con Matteo Speroni, autore milanese da sempre attento alla storie provenienti dai quartieri più periferici e vivi della città. Arnaldo, oggi un tranquillo pensionato, ricostruisce la sua vita come metafora di una generazione perduta, dalla Milano popolare degli anni bui del fascismo, all'immediato secondo dopoguerra con via Padova come paradigma sociale di quell'epoca e della città in continuo mutamento. La vita di strada, la vecchia mala milanese, la violenza cruda della guerra, dal rito iniziatico della fuga giovanile a Marsiglia, altro luogo simbolo, alla voglia di rivalsa dei primi furti, fino agli spettacolari assalti alle fortezze del danaro, banche e furgoni portavalori, la sua specialità. Una parte dell'opera ripercorre le terribili vicende di cui fu diretto protagonista nelle galere di tutta Italia dagli anni del boom economico fino alle rivolte carcerarie degli anni settanta. Prefazione di Antonio Di Bella.
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Dettagli

2014
26 marzo 2014
288 p., ill. , Brossura
9788898600090

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cecilia
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Il ragazzo di via Padova. Vita avventurosa di Jess il bandito

Speravo di trovare una descrizione più accurata della malavita milanese negli anni Cinquanta, mentre il testo autobiografico si dilunga piuttosto sulle vicende relative alla detenzione e agli errori giudiziari. Peccato!

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Stefano Vaglio Laurin
Recensioni: 4/5

"Chi naviga in certi mari incontra certi pesci " sosteneva Mao Tze Tung.Con le otto parole del grande Timoniere possiamo riassumere l'esistenza di Arnaldo Gesmundo.Anche la pronuncia del suo nome ha trovato una adeguata declinazione:meglio chiamarlo Jess ( il Bandito) come il celebre rapinatore di banche americano. Circoscritta entro una citazione di Mao e un soprannome che agevola il labiale,si puo' cominciare a parlare di questo ragazzo passato alla storia criminale del dopoguerra." Ma se sono nato su un marciapiede e' colpa mia?" lamenta oggi autogiustificativo l'ormai ultraottantenne Arnaldo,voltando la testa a guardare un passato illuminato solo dalle lampadine nelle celle di detenzione che l'hanno a lungo ospitato. Malavitoso d'altri tempi,direi. Aggiungerei anche " per fortuna", visto che le denunce collezionate sono una lista lunga quanto l'elenco telefonico.Invece ci scappa un "purtroppo "poiche' nel colpo del secolo a Milano in cui egli partecipo' non venne sparato neppure un colpo, al contrario di quanto avviene oggi. I 7 uomini d'oro quel 27/2/1958 assaltarono un furgone portavalori indossando tute da operaio. Inconsciamente forse illusi di qualificarsi presso l'opinione pubblica quali "working class heroes". O magari si ispirarono a Brecht il quale sosteneva come fosse piu' criminale fondare una banca che rapinarla. Detto,fatto: guarda caso i sacchi asportati contenevano denaro in transito tra istituti di credito.Da Via Osoppo per Jess comincia una serie di guai e coincidenze sfortunate,un calvario interminabile, in detenzione e in liberta'.Se la vita e' una partita a carte,il destino gli ha servito carte con un due di picche costante. Ma l'esistenza si configura ad un tavolo da gioco dal quale non puoi alzarti e Jess subisce di tutto: condanne doppie per lo stesso reato, coincidenze negative inverosimili,incidenti da ridurlo a pezzettini. Ricca la descrizione delle condizioni disumane subite in carcere, nell'indifferenza della societa' (in)civile.

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Arnaldo Gesmundo

1930, Milano

Arnaldo Gesmundo, classe 1930, milanese di via Padova, è stato uno dei sette componenti del commando di rapinatori che il 27 febbraio 1958 a Milano assaltò un furgone portavalori in via Osoppo, un colpo passato alla storia come “la rapina del secolo”. Può essere considerato senza alcun dubbio il degno epigono italiano di Willie Sutton, il rapinatore di Brooklyn reso famoso da Pieno Giorno, il fortunato romanzo di J.R. Moehringer. Arnaldo, soprannominato dalla stampa, Jess il bandito, non ha vissuto solo quell’esperienza, la sua esistenza è impregnata di avventura e storia, 50 anni di cronaca italiana e di “etica criminale”.Da sempre appassionato di libri, ha lavorato in diverse biblioteche carcerarie. Memoria storica della mala milanese...

Matteo Speroni

1965, Milano

Matteo Speroni (Milano, 1965) giornalista e scrittore, lavora al “Corriere della Sera” dal 1992. Nel 2010 ha pubblicato il romanzo I diavoli di via Padova (Cooper), che raccoglie ed elabora storie del quartiere più multietnico di Milano. Nel 2011 è uscito sempre per Cooper Brigate Nonni. È autore di spettacoli teatrali in forma di reading, realizzati insieme con il cantautore, musicista e compositore Folco Orselli.Nel 2014 ha scritto con Arnaldo Gesmundo Il ragazzo di via Padova. Vita avventurosa di Jess il bandito (Milieu).

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