I ragazzi del '44

E' un romanzo autobiografico: l'autore avvisa che la sostanza del racconto è tutta vera, tranne poche aggiunte. Si legge facilmente poichè è la storia (di certo non noiosa...) di quel che succedeva pochi km a nord della Linea Gotica nelle montagne vicino al paese dell'autore, giovane protagonista. Si capisce che la cultura italiana di sinistra, per vari decenni, non ha gradito un libro del genere, che evidenzia per bene, attraverso il racconto, quel che si dice nella presentazione del libro e che in parte riporto qui sotto, e cioè che la Resistenza non è stata sempre e comunque una bella cosa, non è stata solo quella comunista, e non è vero che i "buoni" erano tutti da una parte e i "cattivi" tutti dall'altra come dei novelli Mussolini o Hitler.. Va segnalato anche un certo realismo su alcuni aspetti che non lo rendono consigliabile a un lettore troppo giovane (qualche avvenuta amorosa o donne a pagamento ecc.) PS il libro non è a favore di un partito o colore politico in particolare..

Se esiste un libro che si giudica all'ultima pagina è senz'altro questo.Tutte le emozioni si costruiscono durante la lettura per poi confluire ed infine esplodere tra le ultime righe.In mezzo a tanta retorica,storie e personaggi ideologizzati e,perchè no,bugie,questo libro racconta sentimenti e fatti concreti,vissuti in prima persona,sul campo,dando finalmente un volto umano ad una vicenda che per troppo tempo si è voluto tramandare come una semplice fiaba romanzesca in cui alla fine il bene trionfa sul male.

romanzo storico fuori dagli schemi, appassionante, che rende maggiormente l'idea dell'effettivo valore del cln nella guerra civile, il finale colpisce per la sottile linea di continuità che contraddistingue il voltafaccia di odierni uomini di potere.