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Le ragazze di Ventas - Dulce Chacón - copertina
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Le ragazze di Ventas
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Le ragazze di Ventas - Dulce Chacón - copertina
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Descrizione


È il 1939 a Madrid e, nel carcere femminile di Ventas, la vita continua come se fosse sospesa per un breve intenso momento. Hortensia, i lunghi capelli raccolti in una treccia, gli occhi scuri e lo sguardo taciturno, passa buona parte della giornata a scrivere in un quadernetto azzurro. Quando parla, parla sottovoce, quasi sussurrando, poiché ha imparato a non porsi domande e ad accettare il fatto che la sconfitta penetra a fondo, molto a fondo, senza chiedere permesso e senza dare spiegazioni. Hortensia è incinta e sa che la sua vita è legata al bimbo che porta in grembo. Il giorno in cui nascerà sarà anche quello della sua fine. Elvira, sedici anni, la più piccola delle sue compagne, riempie di ceci un guanto per formare la testa di un burattino. Il peso le impedisce di maneggiarlo, ma lei non si arrende. Le sue piccole dita lottano con il guanto di lana e la sua voce accompagna la pantomima per scacciare la paura. Tomasa, che viene dall'Estremadura e ha la pelle olivastra e gli occhi a mandorla, si guarda attorno incredula. Non ha mai raccontato a nessuno il suo segreto: suo marito, i suoi quattro figli e la nuora sono stati gettati giù da un ponte dai falangisti. Hortensia, Elvira, Tomasa hanno paura. Nelle loro voci, nei loro sguardi sfuggenti, c'è la paura. Negli sguardi dei loro familiari - di Pepita, ad esempio, la sorella di Hortensia che fa da messaggera tra lei e suo marito - c'è la paura. Le ragazze di Ventas costituiscono il testamento letterario di Dulce Chacón.
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Dettagli

2010
14 gennaio 2010
379 p., Brossura
9788854504011

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Io
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Magnifico libro, non c'è da dire altro.

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Voce della critica

«A quanti furono costretti al silenzio». Con questa dedica si apre il romanzo spagnolo ispirato alle testimonianze dirette delle miliziane della Repubblica spagnola imprigionate dai franchisti nel carcere femminile madrileno di Ventas.

In questo racconto corale che in patria s’intitola La voz dormida, cioè La voce addormentata, è la voce – delle miliziane, dei po­litici antifranchisti, dei morti nel ricordo dei vivi – e tutte le sue sfumature – grido, pianto, canto, applauso, sussurro – a fare da protagonista e a scontrarsi con il silenzio, quello violento della dittatura, quello delirante della cella d’isolamento, quello omertoso di una religione che appoggia la guerra, quello ansioso dei fuggitivi quasi braccati.

Un romanzo caratterizzato da una scrittura appassionata, incalzante, dolorosa, liberatoria. I suoi brevi capitoli sono ognuno un inno, un grido lacerante che squarcia l’amnesia che ave­va congelato per anni la verità sulla storia spagnola.

Attraverso le vicende di Hortensia, Pepita, Reme, Tomasa, Elvira e di quanti sono fuori dal carcere a combattere per la libertà, Dulce Chacón riscatta dall’oblio le esperienze delle “vere” ragazze di Ventas e restituisce voce alla memoria, affinché certi errori, si spera, non si ripetano più.

Recensione di Claudia Candino
Si ringrazia il Master Professione Editoria dell'Università Cattolica di Milano

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Conosci l'autore

Dulce Chacón

Dulce Chacón è nata a Zafra in Spagna nel 1954. Scrittrice impegnata, narratrice, poetessa e drammaturga, ha dedicato molte opere alla ricostruzione della memoria della guerra civile spagnola. Tra i suoi romanzi Algún amor que no mate, Blanca vuela mañana, Háblame, musa, de aquel varón, Cielos de barro. Le ragazze di Ventas è stato nominato libro dell'anno 2002 in Spagna. Dulce Chacón è scomparsa nel 2003, lasciando un vuoto incolmabile nella letteratura spagnola. 

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