La ragazza senza volto

Ho letto dello stesso autore Il Pettirosso e adesso questo, devo dire che non amo eccessivamente Jo Nesbo, che trovo a volte troppo contorto a volte troppo superficiale. Il Pettirosso è indubbiamente superiore alla ragazza senza volto che è comunque un buon libro, con una storia difficile all'inizio e a volte noiosa, con un finale pero' bello anche se facilmente prevedibile. Complessivamente un libro discreto da leggere senza aspettarsi troppo....

A parte lo sconcertante ed illogico titolo, la storia al centro di questo ennesimo "fiordo-thriller" mi è parsa troppo spezzettata e farraginosa. Personaggi sfuggenti e stereotipati (ancora investigatori con problemi di alcool e storie sentimentali finite male...), impianto narrativo tutt'altro che solido, stile un po' prolisso; in una parola: noioso. Sullo stesso filone (Scandinavia e dintorni) c'è molto, ma molto di meglio in giro.

Sto leggendo Nesbo in ordine cronologico, a partire da "Il pettirosso", non essendo i primi romanzi stati tradotti nè in inglese nè in italiano. Questo, il titolo originale è "Il redentore", è finora il migliore della serie. Subito una critica alla scelta del titolo italiano "La ragazza senza volto": il fatto che nell'antefatto ci sia una violenza carnale nei confronti di una quattordicenne, che poi, più o meno a metà libro non è difficile capire chi sia, non suggeriva questo titolo più che, appunto, "Il redentore", che poi è il vero protagonista della storia, con Harry Cole, naturalmente. Ma nel nostro paese, diviso fra bigottismo e anticlericalismo questo titolo poteva ridurre le vendite (o peggio...). Il romanzo è perfetto nella trama, nei personaggi, nella credibilità delle motivazioni di ciascuno. Harry Cole è l'eroe imperfetto, limitato dal suo alcoolismo ma con l'obiettivo che giustizia sia fatta, quale che siano le modalità... Uno di quei romanzi che, veramente, è difficile non portare a termine in pochi giorni sacrificando sonno e televisione. Voto massimo