Raffaello. Un Dio mortale

Ho ritenuto una buona lettura questo libro.Chiunque tratti di arte,anche chi non ne avrebbe i titoli,tratta Raffaello.Vittorio lo fa in maniera diversa, cercando di esprimere la sua emozione personale.Non la classica dispensa sull'artista immortale.

Libro consigliato a tutti anche a quei lettori poco addentrati nelle vicende artistiche di Raffaello. L'autore, infatti, con uno stile semplice, appassionato segue passo passo l'evolversi della vita artistica dell'artista, partendo da i suoi primordi fino alla maturità. Il libro si fa apprezzare per i continui confronti tra gli artisti con i quali è venuto a contatto Raffaello e quanto questi ha appreso dalla conoscenza dei grandi maestri, il tutto, corredato da numerosi richiami e riscontri fotografici per ogni opera citata. Da apprezzare anche il confronto tra alcune opere di Raffaello con alcune opere di artisti moderni.

Quale migliore espressione per definire Raffaello se non "Dio mortale". E leggendo questo bel volume di Sgarbi ce ne rendiamo conto: Raffaello rielabora il proprio debito artistico nei confronti di Piero della Francesca e Perugino, proponendo una pittura più intensa, più vitale, più vibrante. E così l'allievo diventa maestro: la sua arte non solo gli sopravvive ma diventa esempio e insegnamento per i pittori che verranno, e che vedranno in lui un modello da imitare. Ricco e ben reso l'apparato iconografico, interessanti le assonanze di alcune opere di Raffaello con quelle di artisti contemporanei.