Racconti disperati

Il "Kerouac di Ponticelli" col suo stile unico crudo, diretto, spontaneo,sognante, irriverente, a volte eccessivo, a volte irreale ci racconta storie di ordinaria emarginazione in un luogo magico e allo stesso tempo degradatissimo come l'hinterland napoletano. Racconti disperati è molto particolare perchè a personaggi comuni, il cui target è tipicissimo nei luoghi descritti dall'autore, vengono affibbiati nomignoli fantasiosi che ne fanno miti e figure da leggenda(il cantante Quentin Malinconia, il trans Caffè e Latte, il barbone Yanez detto "della ferrovia" e via andare così) Le storie narrate hanno tutte un leit motiv che le collega, a mio parere, infatti le/i protagoniste/i hanno come prima necessità quella della fuga dalla condizione misera in cui vivono e vogliono riscatto; poi però, in chi più e in chi meno, emerge quella fortissima carica di umanità, tipica di una buona fetta del popolo partenopeo che, anche in condizioni di estrema indigenza, cerca di sbarcare il lunario armandosi di fantasia e iper realismo senza piangersi addosso e con ironia. Sembra di essere in un film di Spike Lee(tipo "Fà la cosa giusta") più che a San Giorgio a Cremano o Ponticelli cmq complimenti x la fantasia a Lanzetta