Raccontati dopo cena. Ediz. integrale

Dall’ autore dei celeberrimi romanzi “Tre uomini in barca” e “Tre uomini a zonzo”, una serie di racconti tra l’umoristico e il grottesco, che tendono a mettere in ridicolo la consolidata abitudine anglosassone di raccontarsi storie di fantasmi in prossimità del natale. Ad uno stile, se vogliamo, anche piuttosto articolato, fa da contraltare la neanche troppo celata indole goliardica dell’autore, nonchè una certa autoironia. Cosa dire? Se avete voglia di farvi quattro risate e, contemporaneamente, affrontare una lettura intelligente, immergetevi tra le pagine di questa notevole opera. Per chiudere, aggiungo che l’edizione è davvero molto ben curata e corredata dalle bellissime illustrazioni originali.

Si tratta di una raccolta di racconti legati insieme dal fatto che vengono tutti narrati da un gruppo di amici la sera della Vigilia di Natale e, come era tradizione all'epoca, si tratta di ghost stories (storie di fantasmi, appunto). Dimenticatevi delle storie dell'horror che mettono terrore, perché sono fantasmi che incutono ben poca paura. Jerome infatti narra tutto con molta ironia e sarcasmo. Non parliamo poi dell' accuratezza della traduzione e delle note a cura di Enrico de Luca e delle 96 o 97 illustrazioni originali di Kenneth M. Skeaping (come recita la copertina) che rendono questo volume un piccolo tesoro!

In Inghilterra, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, le storie di fantasmi ambientate le notte della vigilia di Natale diventarono una vera e propria tradizione. Mi sono spesso chiesta il perché i fantasmi, tra tutte le notti dell’anno, scegliessero sempre la notte di Natale per infestare case ed apparire ad ignari personaggi. Mi sono risposta che probabilmente l’intento era rieducativo: ricordarci di essere felici, o di persistere nella bontà nonostante l’infelicità. E poi sono arrivati i racconti di fantasmi scritti da Jerome che, allo stesso tempo, riescono ad inserirsi e a discostarsi da questa antica tradizione. È la vigilia di Natale, naturalmente, e l’alcol (naturalmente!) scorre in buona quantità. Gli ospiti si siedono davanti al camino e, a turno, iniziano a raccontarsi vicendevolmente storie di fantasmi. Solo che queste storie hanno una particolarità: non solo non fanno paura, ma fanno ridere. I protagonisti sono dotati di un grande pragmatismo o, di volta in volta, i fantasmi sono così divertenti e spiritosi che è impossibile non tifare per loro.