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Descrizione


La famiglia Sonnino fu costretta ad affrontare, incredula, i primi ostacoli e discriminazioni conseguenti alle leggi razziali: l'abbandono degli studi, la disoccupazione forzosa, l'indigenza economica affrontata con decoro e dignità. Fu l'inizio di cinque anni di "tempo senza futuro", nell'attesa impotente dell'incubo poi scatenatosi dopo l'8 settembre 1943. Protetta dalla solidarietà e dall'umanità della gente comune, la famiglia scelse di rimanere unita invece di smembrarsi in cerca di salvezza oltre il confine svizzero. Con l'arrivo ad Auschwitz i protagonisti di questo dramma sprofondarono in "un mare di fango. Una pazzia gelida, buia, fangosa". E lì si consumò la tragedia. Piera fu l'unica a tornare.
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Dettagli

Net
2006
12 gennaio 2006
128 p.
9788851522872

Conosci l'autore

Piera Sonnino

Piera Sonnino, nata a Portici nel 1922, ha vissuto a Genova fino allo sfollamento dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Nell'ottobre 1944 ha subito l'arresto e la deportazione, prima ad Auschwitz, poi a Bergen Belsen e Braunschweig. Unica sopravvissuta di una famiglia di otto persone, nel 1950 fa ritorno a Genova, dove sposa Antonio Gaetano Parodi, giornalista dell'Unità e ha due figlie. Muore l'11 maggio 1999.

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