Quel giorno. Racconti dell'attimo che ha cambiato tutto

Un volume che si legge piacevolmente negli interstizi di una giornata (o, meglio, di più di una), fra un'attività e l'altra, per fermarsi un attimo, come per concedersi una breve chiacchierata, meglio se bevendo un caffè, per poi continuare la propria giornata. Perché è un volume costruito così da consentire una lettura interstiziale: è un volumetto (la dimensione sta in una mano) punteggiato da tante storie brevi, che vogliono catturare, come in un fermo-immagine, quel momento che ha segnato un cambio di binario nelle biografie delle persone di cui si narra; e, trattandosi di persone che hanno giocato ruoli importanti nella storia collettiva, le conseguenze del "momento" hanno spesso travalicato le biografie in cui "quei" momenti sono stati vissuti. L'autrice si imbatte nell'intuizione, alla base della storia che il volume vuole narrare attraverso le tante storie che lo compongono, mentre è impegnata in un percorso straordinario: "Facendo a piedi quei quasi mille chilometri di strada ho capito che ogni giorno comincia uguale all'altro, ma che si può trasformare, all'improvviso, in quel giorno diverso da tutti. (...) che fa fare alla vita una curva nuova, che trasforma per sempre il paesaggio" (p. 21). E quei momenti, attraverso cui le vite narrate assumono "una curva nuova", sono raccontati come se l'autrice fosse presente, ma provando a non essere invadente, rimanendo un po' distante a guardare, con sorpresa e con emozione, e in punta di piedi. E con la gioia profonda di chi intuisce che, per fortuna, le vite di tutti, tanto i giorni ordinari quanto quelli che poi rivelano di essere proprio "quei giorni", compongono un'unica bellissima trama, oltre i confini geografici e oltre le dimensioni del tempo. E non ci sono "vite di scarto"... E' un volumetto che arricchisce senz'altro chi lo legge.

La mattina quando ci svegliamo crediamo di sapere già come andrà la giornata. E invece basta poco perchè quella giornata cambi del tutto. A volta è per una telefonata, una mail, una notizia ricevuta o un gesto inaspettato, quasi sempre è per un incontro in grado di trasformare tutto. Ecco, questo libro raccoglie alcuni degli incontri più importanti, e non solo per i protagonisti. Sono incontri che magari non hanno cambiato il mondo, ma che sicuramente lo hanno migliorato. Racconti di giorni "normali" che "normali" non erano e sono diventati straordinari.

Parole che si susseguono a cercare storie in vite di persone che per un caso fortuito in quel giorno, proprio in quell’attimo, hanno dato una svolta alla propria esistenza diventando icone nel loro campo per il mondo intero e laddove si tratti di persone meno famose, come nell’ultima istantanea, essere punto di riferimento per la stessa autrice, presente con il suo vissuto già nell’introduzione in cui narra della necessaria necessità si intraprendere il percorso verso Santiago come ricerca intima di “salvezza”. La lettura scorre veloce nella meraviglia della scoperta dell’elemento casuale nelle vite di persone famose: Massimo Troisi e Anna Pavignano, Steve Jobs, John Lennon e Paul Mc Cartney, Marilyn Monroe reElla Ftzgerald. E ancora la scelta coraggiosa e apparentemente antietica di Christian Barnard, e il doloroso addio di Anna Magnani a Roberto Rossellini e la storica stretta di mano tra Reagan e Gorbačëv, l’intraprendenza di Greta e le sue lotte ecologiche e l’attimo fuggente dello scatto che immortala per sempre la smorfia e la linguaccia di Einstein. La “scoperta” di un timidissimo Lucio Battisti e il ricordo del coraggio di Peppino Impastato, la storia tra Inge Schönthal e Giangiacomo Feltrinelli, Elsa Morante e Alberto Moravia e l’arte di Marina Abramovich e quell’attimo in cui rivede dopo anni, nel corso di una performance, il suo Ulay. Una pagina carica d’amore, in conclusione, per ricordare “quel giorno del 1951 quando Antonio invita Rita a ballare. Si sposeranno nel 1957 e nel 1980 diventeranno nonni”, i nonni di Valentina farinaccio.