Quaranta modi per dire dolore

Algonquin Bay, Ontario. Una ragazzina uccisa, il corpo imprigionato in un blocco di ghiaccio, nella miniera abbandonata di una piccola isola lacustre. Il cadavere seviziato di un adolescente nel seminterrato di una casa abbandonata. E altri due ragazzi scomparsi nel nulla. Gli investigatori John Cardinal e Lisa Delorme indagano: un serial killer si nasconde tra gli abitanti della tranquilla cittadina. Il tempo stringe: presto potrebbe esserci una nuova vittima. Interessante descrizione della mentalità di un serial killer: succube o guida, vittima di una infanzia problematica, figura di basso profilo sociale, si esalta e prova un piacere quasi fisico nel dolore e nel terrore altrui, vendicandosi di una società che lo disprezza e che odia nella sua globalità. I poliziotti di Blunt sono personaggi realistici, hanno sentimenti, interessi, debolezze comuni a tutti, senza diventare x questo figure caricaturali. Non giungono al colpevole attraverso geniali intuizioni, coraggio sovrumano e straordinarie prestazioni atletiche, ma attraverso un percorso di ragionamento logico e raccolta delle prove. Forse piuttosto sommaria la descrizione dei personaggi secondari. Lo stile scorrevole rende piacevole la lettura. Ambientazione nel Grande Nord canadese che mi intriga personalmente. Algonquin Bay non è una cittadina immaginaria come dice il risvolto di copertina, è North Bay appena camuffata. Il grande freddo è qui protagonista, e non solo comprimario.

Consigliato !! Anche se l' autore nella parte finale è un po' troppo veloce.

E' una storia che avvince e lega il lettore. I personaggi sono ben descritti e connotati. L'intreccio e la conclusione non sono scontati. Un giallo insolito!