Quando accadrà dillo alle api

Mancavano da 7 anni questi personaggi, quindi impossibile non salutarli di nuovo con gioia. In 1,5 kg abbondanti di libro si trovano più piccoli aneddoti di vita quotidiana che avvenimenti importanti. Fastidioso il continuo e ribadito e sottolineato parallelismo tra la vocazione spirituale di Roger e la guerra. Ma alla fine di tutto questo libro, anche se la storia ha un po' perso il suo smalto, le ultime righe ci fanno desiderare un altro capitolo, ancora un pezzetto, un altro po' insieme a Claire e Jamie.

Innanzitutto vorrei precisare che il formato del romanzo è scomodissimo! Estremamente pesante e ingombrante,, impossibile leggerlo a letto e, quanto al resto, occorre un divano piuttosto ampio per poterlo tenere in grembo. Forse non era sbagliata la scelta dell'editore precedente di dividere il tomo in due, o quantomeno si sarebbe potuto procedere a un'edizione flessibile. Per quanto riguarda i contenuti, sono una appassionata della saga, ma non mi nascondo che i libri più belli sono i primi quattro o cinque, poi risultano ripetitivi e zavorrati dalla troppa storia. In questo caso, per di più, si fa continuo riferimento a eventi precedenti che i lettori conoscono benissimo, e poi si sfiora un po' il ridicolo con l'ennesima quasi- morte di Jamie: stavolta Claire praticamente lo "resuscita"! Anche alcuni accadimenti, miracolosi ritrovamenti, figli che spuntano qua e là (tipo il figlio indiano di Ian) mi fanno pensare che, a raschiare troppo il fondo del barile, si perda di credibilità. Peccato. Per quel che mi riguarda, credo di concludere qui.

Con questo libro ho ritrovato dei vecchi amici. Una saga che mi accompagna dal 2003 e che ancora mi affascina. Un po' invidio chi si avvicina oggi alla storia di Claire e Jamie perché ha tanto da leggere. Io dopo aver terminato questo posso solo ricominciare l'attesa e sperare che Diana Gabaldon non mi faccia aspettare altri 8 anni 😱