Qualcosa nella notte. Storia di Gilgamesh, signore di Uruk, e dell'uomo selvatico cresciuto tra le gazzelle

Versione romanzata della storia di Gilgamesh. Prima di leggete questo libro ne avevo letti altri e mi erano piaciuti di più. Nonostante tutto mi è piaciuto rileggere la storia del re di Uruk in versione romanzata

Lettura interessante. Il mito e’ riportato alla sua essenza, ovvero alla riflessione sull’esperienza umana e sul senso che essa puo’ avere in un orizzonte finito o trascendente. Cio’ che tormenta Gilgamesh, assalendolo nel mezzo della notte, e’ il pensiero della morte, della finitezza degli istanti concessi ad ogni uomo. L’amicizia e l’eroismo sono gli scudi che il re erge a sua difesa, ma tutto e’ destinato alla polvere. Anche il viaggio ai confini del mondo non gli donera’ l’immortalita’. Di fronte all’apatia o alla disperazione, la sola via d’uscita e’ spendersi con e per i viventi e li’ trovare il senso delle proprie azioni. Il racconto e’ reso dalla Capriolo con una lingua ‘alta’ e lirica, adeguata alla materia.

Una noia mortale.