Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Il quadro che visse due volte. Come l'arte influenza il cinema - Rossella Farinotti - copertina
Il quadro che visse due volte. Come l'arte influenza il cinema - Rossella Farinotti - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 0 liste dei desideri
Il quadro che visse due volte. Come l'arte influenza il cinema
Attualmente non disponibile
17,00 €
-5% 17,90 €
17,00 € 17,90 € -5%
Attualmente non disp.
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
17,00 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
17,00 € Spedizione gratuita
disponibile in 7 settimane Non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Il quadro che visse due volte. Come l'arte influenza il cinema - Rossella Farinotti - copertina

Descrizione


Hitchcock, Visconti, Ford, Dreyer, Saura, Scott, Minnelli, Kubrick. Sono registi, maestri assoluti. La loro estetica è riconoscibile e magica. Fotogrammi che si assestano nella memoria di chi li ha visti, e lì rimangono. E poi la cultura di oggi, da Mario Schifano a Andy Warhol, da Kim Ki Duk a David Lynch. Perché questi autori si sono affidati ad altri maestri, quelli della pittura, hanno riconosciuto la prevalenza di quell'arte nobile e hanno portato, nei loro film, quel grande valore aggiunto. Hitchcock ha esplorato Hopper e Dalì: l'inquietante casa di "Psycho" e le immagini oniriche di "Io ti salverò". Visconti ha attinto da Hayez: il famoso bacio in "Senso". "Il gladiatore" di Ridley Scott è semplicemente un dipinto di Gerome. Kubrick ha "ricostruito" gli inglesi del Settecento, come Hogarth, in "Barry Lindon" e mostrato opere contemporanee (Brancusi o Mei Ramos) in Arancia meccanica. John Ford ha "rifatto" Remington, gran pittore del west in "Sentieri selvaggi". Saura anima Goya ("La fucilazione sulla montagna") nel suo "Goya". I personaggi di Dreyer in "Dies ira" e scendono letteralmente dai quadri di Rembrandt. Artisti come quelli citati, applicati ai film: dunque "scenografi" strepitosi, irripetibili, non più rintracciabili. Non sarebbero bastati... gli Oscar. Introduzioni di Marco Meneguzzo e Giancarlo Zappoli.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2014
9 gennaio 2014
151 p., ill. , Brossura
9788862983259
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore