Atene 399 a.C.: Socrate, accusato di corrompere i giovani e di introdurre la credenza di nuovi dei, viene processato pubblicamente. Platone, suo discepolo, assiste al processo e nel dialogo "Eutifrone" ne offre un resoconto. L'"Apologia di Socrate" è la difesa appassionata da lui stesso pronunciata e rappresenta il contributo più importante e rigoroso alla comprensione della personalità e alla trasmissione del pensiero del filosofo. Condannato a morte, Socrate non smetterà di professare la sua dottrina nel carcere di Atene, dove amici e discepoli continuano a seguirlo, come racconta Platone nel "Critone". Il "Fedone" ci riporta l'ultima delle dissertazioni di un uomo che nel dialogo ha sempre cercato la verità. Con saggio di Luciano Canfora.)
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