Le prime quindici vite di Harry August

Attraverso l’espediente temporale l’autrice coglie l’occasione di riflettere sul senso della vita e sulla responsabilità umana: quanto valore ha ogni nostra piccola azione? Vale la pena cercare a tutti i costi di lasciare il segno in questa o quell’altra vita? Che costo ha ogni scelta che prendiamo? Queste sono solo alcune delle domande a cui Harry tenterà di trovare le risposte in molte delle sue vite, cambiando strategia ogni volta, cercando di attenersi a precise regole temporali e talvolta anche giocando sporco – con non poche conseguenze. Vorreste davvero avere la possibilità di rivivere la vostra vita? Siete sicuri che non ricommettereste gli stessi errori e vi comportereste più responsabilmente? La figura di Harry August ci aiuterà a sfatare tanti miti e ci aprirà gli occhi su un sogno che farebbe meglio a rimanere tale prima di realizzarsi, perché dover rivivere la propria vita all’infinito comporta un carico emozionale non indifferente. Il libro è scritto in prima persona, sotto la forma di memoir, ma soprattutto è rivolto ad una seconda persona singolare, cosa che inizialmente mi ha lasciata un po’ interdetta, dato che non apprezzo molto questo tipo di narrazione solitamente. Tuttavia il libro si rivela incredibilmente scorrevole già dalle prime pagine, la storia avvincente e alla fine si scoprirà anche il perché della scelta dell’autrice, che fa rivalutare sicuramente l’opinione data a inizio lettura.

La prima parte del libro è molto interessante e accattivante, quest'uomo che nasce, muore, rinasce nello stesso luogo ma in un altro periodo, viene contattato da questo misterioso club, fatto di gente strana come lui, che ha queste doti e che le deve preservare allo scopo di non far cambiare il mondo. Ma nella seconda parte, la tensione cala, subentra la noia e il finale non è per nulla particolare, perde un pò del suo effetto sorpresa, quindi, non posso dargli un voto pieno...peccato perchè l'inizio era proprio bello.