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Primavera a Cinecittà. Il cinema italiano alla svolta della «Dolce vita» - Tullio Kezich - copertina
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Primavera a Cinecittà. Il cinema italiano alla svolta della «Dolce vita»
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Primavera a Cinecittà. Il cinema italiano alla svolta della «Dolce vita» - Tullio Kezich - copertina

Dettagli

1999
1 novembre 1999
178 p.
9788883193972

Voce della critica


recensioni di Mosca, U. L'Indice del 2000, n. 04

A partire dall'immediato dopoguerra, Tullio Kezich, critico e drammaturgo oltre che, occasionalmente, produttore di film d'autore, ha vissuto in diretto contatto con i protagonisti le alterne fortune del cinema italiano dell'epoca. Ha incontrato registi e/o sceneggiatori come Michelangelo Antonioni, Suso Cecchi d'Amico, Vittorio De Sica, Federico Fellini, Pietro Germi, Cesare Zavattini, Luigi Zampa, Mauro Bolognini, Pier Paolo Pasolini, Ermanno Olmi, e produttori più o meno importanti come Dino De Laurentiis, Franco Cristaldi, Goffredo Lombardo, Fortunato Misiano. Nel suo volume Kezich raccoglie una serie di interviste e di articoli da lui realizzati fra il 1959 e il 1961, in quel momento di passaggio tra due decenni che risulta fortemente contrassegnato dall'uscita di La dolce vita. Ed è proprio quest'epoca irripetibile del cinema italiano, definita appunto "primavera a Cinecittà", che la raccolta di Kezich intende mettere a fuoco, raccogliendo inchieste, testimonianze e polemiche d'annata, e facendo così rivivere, come in presa diretta, i protagonisti, i film, le scoperte, le emozioni e le contraddizioni di quello che è certamente stato un momento magico per l'arte, la cultura e il costume italiani. Oltre a riascoltare i protagonisti interpellati direttamente dall'autore, tra le pagine di Kezich è possibile ritornare con la memoria alla vulcanica e sempreverde attività creativa di Zavattini, ai tardivi esordi teatrali di De Sica, al passaggio alla regia di Pasolini, alle critiche e alle polemiche che sempre hanno accompagnato l'uscita delle opere di Visconti, ai primi passi di autori come Florestano Vancini, Gillo Pontecorvo, Alberto Caldana, Valentino Orsini, o i fratelli Taviani, ai difficili rapporti con la censura di film come I dolci inganni e Lettere di una novizia di Alberto Lattuada, o Il vigile di Luigi Zampa, infine alle relazioni tra il cinema italiano e la Nouvelle Vague.

Umberto Mosca


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Conosci l'autore

Tullio Kezich

1928, Trieste

Critico cinematografico e sceneggiatore italiano. Nonostante la sua attività di sceneggiatore sia alquanto limitata, si lega subito al mondo del cinema prima come critico per Radio Trieste e poi passando a importanti testate giornalistiche come «la Repubblica», «Panorama» e il «Corriere della Sera». Tra i fondatori della rivista «Cinema nuovo» (1955), si interessa anche dell’aspetto produttivo dell’industria creando la società cinematografica 22 dicembre, che produce film di E. Olmi, L. Wertmüller e R. Rossellini. Incaricato esperto alla Mostra del cinema di Venezia dal 1966 al 1968, al fianco di L. Chiarini, esordisce nelle vesti di sceneggiatore nel 1970 con Venga a prendere il caffè... da noi di A. Lattuada, ritratto della piccola borghesia provinciale. Lavora come produttore anche nell’ambito...

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