Prendi la vita nelle tue mani

Ho dato un voto medio non tanto per il contenuto che trovo aprezzabilissimo,utilissimo e per questo lo consiglio,ma trovo il linguaggio utilizzato,la sintassi per essere tecnici, molto antiquato. Parole come "artifizi" "cricco" sta per cric, "garba,garbati o garbare" di chiara traduzione toscana, sicuramente origine della traduttrice,"aspettazioni" (non è meglio aspettative?) "coartati" "pigliarsela, pigliarvi" altro termine toscaneggiante "soperchierie" "gabellarsi" "tirare un frego sull'immagine negativa" "denunziano" "festicciola" "bramate" "rinunzia" "ogni piè sospinto" "essere avezzi" "peritatevi" "burbanzoso burocrate" "pive nel sacco" "partire dall'assunto" "artifizi" "applicate senza indugio" "gabbole" "mutare" "lasciarsi prendere dalla pania" "dacchè è cosa..." "ieri, per l'appunto..." "procurate di sopirne i sentimenti esacerbati" "abbandonarsi a logoranti geremiadi" "illustrare per sommi capi" e sono arrivata solo a pag.110! Mi chiedo se Dyer scriva veramente così, o la traduttrice sia andata a scuola da Giosuè Carducci! E' lenta e pesante una lettura con questo linguaggio; ho visto che la prima edizione è del 1978, e questo testimonia come la lingua evolve, ma che noia legggere retrocedendo di 35 anni.

Libro bellissimo per affrontare la vita senza farci sopraffare da nessuno per superare il nostro ruolo di vittima e per vivere la nostra vita come qualcosa di irripetibile. Sotto certi aspetti puo' cambiare la propria vita... Ciao WW75

Stimolante come ogni libro di questo autore. Giusto verso la fine diventa un po' pesante, o forse perché ha affrontato un tema non di mio interesse.