I poteri delle tenebre. Tutti i racconti fantastici. Vol. 2

I racconti di Robert Aickman sono quasi dei mondi paralleli in cui perdersi è tanto inquietante, quanto meraviglioso. Dalla banalità del quotidiano, come una telefonata, l'invito ad una festa o una vacanza in una località di mare, prendono corpo gli incubi e i turbamenti che si mescolano in ognuna delle nostre coscienze. L'orrore di Aickam ha il sapore del filosofico e dell'assurdo. Nei racconti contenuti in quest splendido volume non occorrono spargimenti di sangue o efferati omicidi per inquietare il lettore. Basta l'atmosfera, una parola non detta, un evento inspiegabile: il weird di Robert Aickman è un'esperienza unica, che trova nel contemporaneo Thomas Ligotti, un degno erede.

Ritorno a scrivere qualche pensiero sparso su questo magnifico autore, vertice artistico fra gli scrittori pubblicati dalla Hypnos. Sono davvero felice che i suoi libri (sinora pubblicati tre su sei) siano stati ristampati, il che significa che la qualità letteraria alla fine paga sempre e comunque, anche se in questo caso si tratta di un autore di nicchia (purtroppo). Un amore letterario nato tanti anni fa, quando lessi tre suoi racconti nella storica antologia horror "I colori del male" (Armenia editore), seguita poi dalla raccolta curata da Giuseppe Lippi, "Suspance" (Cold hand in mine) per una vecchia collana horror Mondadori, volume questo (stupendo come tutti i libri di Aickman), che dovrebbe uscire fra qualche mese, ovviamente firmato Hypnos edizioni. In genere, a prima lettura, i racconti di Aickman spiazzano, spesso irritano perchè privi di qualsiasi spiegazione razionale, uno scrittore unico anche per questo motivo, esegeta del dettaglio in apparenza insignificante, che sommandosi a tutti gli altri, creano un'atmosfera che difficilmente si può eguagliare, perchè diviene straniante, distorce l'orientamento percettivo, e come un cerchio che non si chiude mai, il lettore si smarrisce in filamentosi labirinti mentali. Autore che difficilmente può essere apprezzato dagli intransigenti appassionati di weird e horror classico, bisogna possedere gusti letterari eclettici per amare le storie di Aickman, aprire la mente a orizzonti letterari inclassificabili, strani, bizzarri, e a volte inconcludenti, la meraviglia dei suoi racconti sta proprio in questo.

Le storie di Aickman sono sempre dei cerchi che non si chiudono mai, l'indefinito, il surreale, i fantasmi della mente e le percezioni dall'invisibile sono parte costitutiva della sua prosa, al di là della trama stessa. E' il suo stile, l'atmosfera dei suoi racconti che spiazzano e disorientano il lettore. Uno scrittore straordinario, che ha rinnovato dal profondo la ghost story classica di tipo anglosassone. Ideale successore di Walter De la Mare, sottile indagatore dell'inconscio, creatore di sottilissimi incubi che hanno influenzato diversi scrittori contemporanei, fra cui il grande Thomas Ligotti. Il libro (la sua seconda raccolta) è composto da sei racconti, di cui l'ultimo "Il mar color del vino" è una delle sue pietre miliari. Notevoli anche "Più grande di noi" e "Una questione romana". Il prezzo può apparire eccessivo, ma giustificato dalla qualità della carta, dalla rilegatura e dalla competenza dei curatori e traduttori.