Il posto più freddo del mondo

Una lettura discreta che fa affezionare alla protagonista anche se moltissimi elementi accessori anziché far affezionare e intrigare, fanno allontanare il lettore. Una sapiente suddivisione in capitoli rende molto agevole la lettura, a tratti evocativa, ma a tratti pesante, ricca di elementi che illuderanno di essere amplianti e che invece esploderanno come bolle di sapone.

Grande la capacità di Zenarola di descrivere in modo originale e insolito le banali piccole cose del quotidiano: gesti, atteggiamenti, oggetti, tutto rivisto secondo il suo personalissimo punto di vista. Frasi che mi lasciano stupefatta, le cerco, me le bevo, me le godo e, a rischio di perdere di vista il globale, mi perdo in questi particolari. Mi trovo proiettata in un misto di realtà "vera" e di realtà surreale che si confondono al punto di far apparire tutto normale; la donna "incastrata" nel cappotto di panno, la mucca "marrone" (è vero, è marrone, ma chi lo direbbe?) che prende il fresco. Divertentissimo.

Ho finito da poco il libro e devo dire che mi è piaciuto molto: atmosfere e personaggi sono vivi e "chirurgici" nella loro spietata descrizione, c'è un talento visuale evidente; le persone hanno spessore e storie alle loro spalle che emergono poco a poco in una trama complessa. Il tutto presentato con semplicità e immediatezza, senza ammiccamenti furbeschi per adescare il lettore. Trama e scrittura sono autentiche e un po' spiazzanti, come sempre nei libri dell'autrice, che mescola fantasia e tratti autobiografici con maestria. Una lettura non sempre fluida e agevole, ma avvincente e ricca di suggestioni.