La politica sociale della Repubblica di Venezia (1500-1620)

L'opera di Brian Pullan, illustre studioso inglese e professore emerito di storia moderna nell'Università di Manchester giunta alla seconda edizione, reca un nuovo, rilevante ed originale contributo alla comprensione della storia di Venezia, attraverso l'esame della politica governativa nei riguardi dei poveri, e l'analisi di talune istituzioni sociali che annoveravano, tra i loro compiti statutari, la carità e l'assistenza ai poveri, ed erano gestite non solo dal patriziato, ma anche da appartenenti a classi sociali inferiori. L'opera - in due volumi - si articola in tre sezioni. La prima tratta delle Scuole Grandi, che ebbero origine nel XIII secolo, ma continuarono a trovare vasto seguito sino al XVI e al XVII secolo. Le Scuole davano spazio al compimento di tutte quelle opere di misericordia - tra cui il soccorso ai poveri e la fondazione di ospedali - che la religiosità popolare riteneva concorressero alla salvezza dell'anima dei devoti. Nella seconda e terza parte Pullan esamina il rinnovamento dell'assistenza ai poveri, intervenuto a partire dalla metà del XV secolo. Vengono esaminati i progetti rivolti a controllare ed alleviare la povertà più estrema, decifrando le motivazioni religiose, intellettuali ed economiche che ispirano il nuovo approccio al problema della povertà, fondato essenzialmente sulla disciplina e l'educazione del povero. Nel secondo volume - primo studio organico dedicato agli Ebrei veneziani e ai Monti di Pietà - l'A. analizza un'altra forma di assistenza altamente organizzata, sviluppatasi anch'essa dalla metà del XV secolo, e cioè quelle strutture istituite per offrire ai meno agiati crediti a basso tasso d'interesse, così da permettere loro di uscire da crisi economiche momentanee, senza cadere nelle mani degli usurai o finire nelle prigioni per debiti. In particolare Pullan si sofferma sull'origine del Ghetto, sulla politica della Repubblica verso gli ebrei e sull'organizzazione economica di questa importante comunità.